Policlinico di Catania nursind condizionatori vertenza contratto integrativo aziendale

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La nota della Fsi-Usae

Policlinico di Catania, scatta la protesta: «Condizionatori guasti»

La nota di Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae.

Tempo di lettura: 2 minuti

Lo scorso 23 giugno, la Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei aveva già denunciato la situazione e l’azienda aveva provveduto a tamponare con i climatizzatori portatili. Il problema si è ripetuto il 5 agosto. E, da qualche giorno, gli impianti di condizionamento si sono guastati nuovamente.

«Al padiglione 8 sono sette piani in sofferenza dove sono allocati i reparti di ematologia, chirurgia vascolare, centro trapianti, cardiochirurgia, cardiologia, ambulatori, terapia intensiva, sono ricoverati più di 100 pazienti, e andranno ad aggiungersi anche i pazienti della clinica chirurgica che sarà trasferita lunedì dal Vittorio Emanuele», dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae.

«Non aspetteremo certo l’autunno per arrivare alla soluzione di questa delicata vicenda quando i climatizzatori non saranno più necessari, non può’ finire nel dimenticatoio. Avevamo già evidenziato che la struttura è stata iniziata nel 2003, non utilizzata per 15 anni, con impianti di condizionamento nuovi. C’è quindi il sospetto che gli impianti possano essere difettosi. Chiediamo all’azienda di agire sulla società fornitrice. Abbiamo già segnalato all’assessorato regionale della salute, ma ci muoveremo in tutte le sedi anche al ministero della salute e se l’azienda non dovesse verificare eventuali responsabilità sulla ditta fornitrice ci riserviamo di denunciare tutto alla Procura».

I climatizzatori guasti hanno costretto per tutta l’estate i pazienti ricoverati al “fai da te” attrezzandosi con ventilatori di emergenza portati da casa. «È necessario ripristinare il corretto funzionamento degli impianti di condizionamento, al fine garantire condizioni più sicure e dignitose per gli operatori e per i pazienti», conclude Coniglio.

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