Parere positivo del ministero della Salute sul Piano della prevenzione 2020/2025 della Sicilia. Lo ha comunicato il governo nazionale al dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute guidato da Salvatore Requirez. La certificazione riguarda, nello specifico, i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e le azioni dell’area Prevenzione e sanità pubblica dell’anno 2022.
«Un ottimo risultato – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – che si iscrive perfettamente nell’azione del governo regionale che lavora quotidianamente per la piena tutela della salute della popolazione siciliana attraverso una rigorosa applicazione anche dei percorsi di prevenzione».
Secondo il documento del ministero, la Regione ha rispettato la tempistica e i criteri previsti per la fase di rendicontazione della Pianificazione regionale e ha raggiunto gli indicatori attesi per l’anno 2022.
«Da igienista- aggiunge l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo– non posso che essere soddisfatta di un tale risultato che ci permette di guardare con serenità al futuro anche in un’ottica di programmazione sanitaria. Il piano regionale della prevenzione costituisce non solo uno strumento molto efficace del Servizio sanitario regionale ma anche una interessantissima manovra di economia sanitaria di valenza prospettica. Ripartiamo da questo traguardo, mantenendo questo livello di risultati e lavorando a una maggiore adesione agli screening per i quali, peraltro, stiamo approntando, in collaborazione con l’Università di Palermo, una innovativa finestra operativa di elevato valore scientifico».
Salvatore Requirez, dirigente generale del Dasoe, sottolinea: «Sono grato ai vari uffici del DASOE- e del DPS guidati dal dott. Iacolino con il quale stiamo sperimentando una fattiva collaborazione- che con vigilanza e controllo hanno saputo far apprezzare, nel lungo percorso di monitoraggio e valutazione ministeriale, lo straordinario lavoro in cui si sono prodotti gli appositi servizi delle Asp e delle aziende ospedaliere siciliane che operano in questo delicato settore. Resta tanto da fare, a partire dal mantenimento di questo livello di risultati e una maggiore adesione agli screening per i quali stiamo approntando in collaborazione con l’Università di Palermo una innovativa finestra operativa di notevole valore scientifico».