Dal palazzo

L'approfondimento di Insanitas

“Phygital”, la svolta nei congressi medico-scientifici dopo il Covid-19

Sulla scia di quanto successo durante i lockdown sono diffusi gli eventi online, grazie all’uso di piattaforme e di strumenti digitali.

Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo l’esperienza “obbligata” durante l’isolamento causato dal Covid-19, nei congressi nel settore della Sanità continua ad essere diffuso il ricorso al “Phygital”: è il neologismo coniato per indicare quello spazio ideale di interscambio, quella intensa relazione tra fisico e digitale cioè appunto tra ‘’physical” e “digital”.

La principale trasformazione è racchiusa nel cambio di approccio all’utilizzo della tecnologia. Non sarà mai possibile sostituire il contatto umano e la potenza delle relazioni che si sviluppano grazie agli eventi dal vivo, ma di certo la pandemia ha impresso una forte accelerazione alla digitalizzazione nel nostro Paese.

Il forzato distanziamento ha emarginato e del tutto rimpiazzato l’approccio reale con quello virtuale, limitando così aspetti empatici nella società, con un’accentuata nota di analfabetismo emotivo, di cui già social e media avevano ampiamente contribuito l’incremento. Lo strumento digitale ha minimizzato i tempi e favorito una logistica che in alcuni contesti professionali è stata vincente, permettendo in vari ambiti approcci ibridi.

Ne parliamo con Alessia Milella, Business Development Manager di Biba Group, azienda Provider ECM nazionale per formazione residenziale e a distanza, che racconta: «Negli anni del lockdown abbiamo convertito tutti gli eventi previsti, da on-site in on-line, grazie all’uso di piattaforme e di strumenti digitali in possesso. Sebbene il settore congressuale sia stato uno dei segmenti più duramente colpiti dai provvedimenti per contenere il contagio, quelle ragioni legate al distanziamento sociale hanno contribuito a rafforzare il modello ‘phygital’».

«A mio parere, l’interazione digitale ha acquisito maggiore autorevolezza rispetto al passato: gli eventi medico-scientifici conservano il loro prestigio grazie alla presenza di luminari che, da diverse parti del mondo, partecipano in streaming al momento di formazione. Il 90% per cento del nostro lavoro pre-pandemico era assicurare il rapporto tra relatori e platea di partecipanti, con un’incidenza di costi notevoli, adesso è garantire il contenuto scientifico, abbattendo le spese di viaggio».

Il numero di eventi medici nel 2023 supererà il livello registrato nel 2019, secondo le previsioni della società New Service srl, in linea con il rapporto dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE. Ad enunciarlo è la responsabile Area ECM, Jessica Baldone impegnata da quindici anni nella gestione di congressi medici nella Sicilia sud-orientale: «La ripresa c’è, il settore congressuale medico è stato resiliente, propositivo e proattivo e il periodo della pandemia è un capitolo chiuso. Nello specifico abbiamo notato solo un leggero calo delle sponsorizzazioni provenienti dalle case farmaceutiche e da quelle che producono dispositivi medici».

Con la conversione in legge del D.L. n. 34 del 2023, le singole Regioni hanno emesso specifici provvedimenti nei confronti di tutte quelle Società che, nel quinquennio 2015-2020, hanno fornito dispositivi medici, al fine di ottenere la restituzione degli importi pari al cinquanta per cento del proprio fatturato attraverso il suddetto meccanismo di “Payback’’.

Banalmente, il decremento delle sponsorizzazioni potrebbe essere la prima delle conseguenze: infatti, insieme alla probabile sospensione della fornitura di molti dispositivi medici, verranno ridotti sia gli investimenti in Ricerca e Sviluppo che il finanziamento di Eventi Formativi (Corsi e Congressi).

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