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Pediatri vaccinatori anti-Covid, ecco modalità e compensi dell’intesa siglata con la Regione

È stato ratificato giovedì l’accordo che era stato sottoscritto il 16 novembre tra l'assessorato alla Salute e la Fimp. Prevista pure la possibilità di effettuare tamponi antigenici nasali ai propri assistiti su base volontaria.

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PALERMO. È stato ratificato giovedì l’accordo che era stato siglato il 16 novembre tra l’assessorato alla Salute siciliano e la Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri), per la partecipazione dei pediatri di libera scelta alla campagna vaccinale anti Sars-Cov-2. Il protocollo, nato in seguito ad un tavolo negoziale che si è riunito presso il Dipartimento di Pianificazione Strategica di piazza Ziino, sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale a breve e contiene le linee guida che i pediatri dovranno seguire per sottoporre bambini e adolescenti alla vaccinazione anti Covid.

Soggetti da sottoporre a vaccinazione

Sulla base delle indicazioni strategiche del piano di vaccinazione nazionale e della attuale disponibilità di vaccini, la Regione Siciliana ha pianificato una capillare distribuzione di punti vaccinali in tutti i distretti in cui, in questa fase della campagna vaccinale, i pediatri di libera scelta si impegnano a vaccinare i propri assistiti; i familiari conviventi e gli eventuali caregiver dei propri assistiti; pazienti di altri pediatri di libera scelta che non partecipano attivamene alla somministrazione.

Per i propri assistiti non deambulanti, il pediatra potrà effettuare le vaccinazioni domiciliari o come componente di una “unità mobile” composta da personale individuato dalle Asp. In generale, i pediatri potranno vaccinare presso il proprio studio o nelle sedi individuate sempre dalle Asp, per cui saranno remunerati 10 euro a dose vaccinale. Saranno pagati 10 euro anche per le vaccinazioni nel presidio di continuità assistenziale, se non supportati da personale aziendale. Per le somministrazioni a domicilio i pediatri riceveranno 25 euro per ogni dose vaccinale e 31,50 euro per ogni ora di attività presso l’unità mobile o al centro vaccinale.

Somministrazione in studio, a domicilio e presso le sedi dell’Asp

Ai pediatri di libera scelta saranno forniti i kit delle varie tipologie di vaccino disponibili e relativi alle categorie di soggetti di volta in volta eleggibili alla vaccinazione. Dopo aver acquisito il consenso da parte dei genitori o dei rappresentanti legali dei propri assistiti, proattivamente arruolati, i pediatri dovranno comunicare all’Asp, con almeno 72 ore di anticipo, il numero di dosi necessarie per vaccinare i pazienti selezionati. I kit vaccinali saranno distribuiti dalle Asp e consegnati secondo le diverse modalità in cui potranno organizzarsi le aziende sanitarie territorialmente competenti.

Lo studio del pediatra, infine, dovrà essere dotato di frigorifero dedicato alla conservazione del vaccino che permetta di monitorare il rispetto della catena del freddo. I pediatri possono anche manifestare la propria disponibilità ad effettuare la vaccinazione presso strutture messe a disposizione dalle Asp, al di fuori del proprio orario di lavoro. I professionisti individuati saranno inseriti in un apposito elenco da cui l’Asp potrà attingere per potenziare la campagna vaccinale. In queste sedi, i pediatri vaccineranno prioritariamente soggetti di minore età, ma anche soggetti adulti ove le esigenze dovessero richiederlo.

Tamponi antigenici per la riammissione a scuola

Sottoscritto dal direttore generale della Pianificazione Strategica dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca (nella foto di Insanitas) e da Giuseppe Vella, segretario regionale della Fimp, il protocollo prevede che anche i pediatri di libera scelta potranno effettuare i tamponi antigenici nasali ai propri assistiti su base volontaria, anche a supporto della certificazione per la riammissione in collettività e il reinserimento a scuola. La fornitura dei tamponi antigenici rapidi è assicurata ai pediatri dal referente unico aziendale, dai referenti delle sedi distrettuali o dalle farmacie territoriali, secondo modalità che saranno definite tra le parti. Il compenso sarà di 5 euro per tampone effettuato da rendicontare all’Asp di riferimento.

Questa attività ha però carattere sperimentale, quindi, sarà senza oneri per gli utenti e sarà sottoposta a monitoraggio da parte delle aziende fino al raggiungimento di una spesa complessiva di 2 milioni e 800 mila euro, in base ai fondi assegnati alle Asp. In caso di esito positivo del tampone, il pediatra dovrà darne tempestiva comunicazione al Dipartimento di Prevenzione della propria azienda per i provvedimenti conseguenti e raccomanderà l’isolamento fiduciario in attesa dell’esito del tampone molecolare. Inoltre, prenderà in carico i propri assistiti posti in isolamento o quarantena e, con il supporto delle Usca, effettuerà gli accessi domiciliari. Sarà suo compito anche avviare il follow up attivo dei pazienti.

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