“Abbiamo ricevuto i campioni clinici del pazienti il giorno stesso che è stato ricoverato, il 29 gennaio, ed abbiamo iniziato a lavorare per isolare il virus il 30, dopo la necessaria attività di coltura delle cellule vive” a parlare è Concetta Castilletti, la biologa siciliana che ha isolato il coronavirus insieme alla collega Francesca Colavira, lavorando nel laboratorio di diagnositca delle infezioni virali respiratorie dello Spallanzani di Roma, diretto dalla dottoressa Maria Rosaria Capobianchi. “Abbiamo fatto un esame in vitro” racconta la biologa originaria di Ragusa al Messaggero, “ottenere un isolamento non è semplice in questi casi, siamo stati bravi ma anche fortunati”.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE AVER ISOLATO IL VIRUS?
“Non siamo ancora in grado di utilizzare anticorpi per combatterlo. Quindi avere il virus a disposizione ci consente di fare delle prove di sieroprevalenza e seguire i pazienti in follow up per monitorare l’evoluzione della carica virale. In oltre aver isolato il virus ci consente di testare soggetti a rischio che sono entrati in contatto con i pazienti ma che non hanno sviluppato la malattia” afferma Concetta Castilletti che in passato ha lavorato in Africa isolando il virus dell’Ebola: “Poter guardare negli occhi i pazienti che grazie al nostro lavoro in Africa sono sopravvissuti all’epidemia dell’Ebola è stata una esperienza fortissima”.
“Siamo stati tra i primi al mondo a isolare il virus e lo metteremo a disposizione di chi vorrà lavorarci – ha detto il direttore del laboratorio Maria Rosaria Capobianchi – La Cina lo ha isolato per prima ma non lo ha distribuito”.