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Dal palazzo

In provincia di Agrigento

Ospedali siciliani, la denuncia del sindacato Fsi- Usae: «Ancora una volta un infermiere è stato aggredito»

Stavolta in provincia di Agrigento.

Tempo di lettura: 2 minuti

«Ennesimo caso di aggressione all’interno degli ospedali siciliani». Lo denuncia il sindacato Fsi- Usae, facendo sapere che un infermiere dell’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì sarebbe stato colpito dal genitore di una bambina.

«Esprimiamo massima solidarietà al collega infermiere aggredito al pronto soccorso di Canicattì, rassicurando che non saranno lasciati soli e che continuerà a vigilare», si legge in un comunicato stampa. Inoltre, la Fsi-Usae denuncia «il grave pericolo al quale sono esposti i pazienti che accedono in questa area dell’ospedale a causa dell’assoluta mancanza di sicurezza dell’ambiente lavorativo in cui sono costretti ad operare i sanitari del pronto soccorso del presidio ospedaliero “Barone Lombardo”, oggetto giornalmente di intimidazioni, aggressioni verbali e spesso fisiche, costretti spesso con violenza a interrompere il pubblico servizio».

Il sindacato punta l’indice contro «un sistema sanitario regionale ormai inefficiente, disorganizzato e paralizzato dalla malapolitica, a fronte di pazienti e cittadini esasperati dalle lunghe attese per l’agognato ‘posto letto’, l’assenza di riposte adeguate da parte dei servizi sanitari territoriali, e di reparti che chiudono battente per le carenze di organico. Una miscela esplosiva di carenze e disfunzioni in cui il personale, ormai allo stremo, è lasciato solo come “parafulmine”».

«I pronto soccorso siciliani– spiega la nota sindacale- sono sempre di più territorio di nessuno, sovraffollati e senza controlli, diventano un rischio sia per il personale sanitario sia per i pazienti. Questi ultimi, infatti hanno tempi di attesa lunghissimi, oppure stazionano per ore o giorni su barelle inadatte, spesso vengono visitati in sale sovraffollate o nei corridoi, senza la minima possibilità di privacy».

Infine, la Fsi- Usae ricorda: «Sulle aggressioni ospedaliere abbiamo stilato un dossier con gli episodi più gravi degli ultimi sei anni inviato ai ministri della Salute, dell’Interno e alle Prefetture siciliane. Inoltre abbiamo promosso due interrogazioni al Senato. Come organizzazione sindacale continueremo a chiedere alle aziende sanitarie, ai Prefetti ed gli enti di competenza che si adottino delle misure forti e ribadiamo all’assessore regionale Baldo Gucciardi che deve calarsi nella realtà ospedaliera per capire quanto personale sia da assumere e quali sono le reali problematiche che vivono i lavoratori tutti i giorni».

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