AGRIGENTO. «Gravissime criticità per carenza di personale medico». Lo denuncia ancora una volta la segreteria aziendale Cimo dell’Asp di Agrigento, sottolineando che «più volte è stato segnalato alla Direzione Generale il grave disservizio dei Pronto Soccorso di Agrigento, Licata e Canicattì dovuta all’atavica carenza di personale».
Il sindacato dei medici aggiunge: «Ad oggi nessuna risposta è arrivata dalla Direzione Generale, anzi registriamo il completo silenzio, a parte i proclami giornalistici con cui viene asserito che tutto funziona».
Stiamo contattando l’Asp di Agrigento per chiedere una replica.
Il Cimo afferma: «Si parla di imminente apertura del punto nascita di Licata, prevista per il 18 agosto prossimo, ma ad oggi non si è provveduto a deliberare l’assunzione di personale della Pediatria e della Ostetricia e Ginecologia per rendere funzionale e sicuro il Punto nascita. Nulla, a tutt’oggi, è stato fatto per la Chirurgia di Licata, dove permane in servizio un solo medico a tempo determinato. Le stesse problematiche si riscontrano all’Ospedale di Canicattì il cui Pronto Soccorso è al collasso con due soli medici in servizio e i turni assicurati dai Medici di Cardiologia, Medicina e Chirurgia, con notevole stress psico-fisico e totale inosservanza della legge 161 sull’orario di lavoro».
Ed ancora: «All’ospedale di Canicattì, a causa della carenza di organico, un dirigente medico della Pediatria è stato richiamato dalle ferie programmate. Adesso cominciano a fioccare le vibranti proteste dei pazienti, sottoposti a lunghe ore di attesa. Al San Giovanni di Dio il Pronto Soccorso ha l’organico decimato, meno della metà di quello previsto. I lavori di ristrutturazione iniziati 2 anni fa, sono ancora agli albori. La camera calda, appena ultimata è già non funzionante. Oltre 50.000 accessi l’anno, solo una Sala di Pronto Soccorso funzionante, solo 2 medici presenti per turno tra Pronto Soccorso, Osservazione Breve (8 posti) e Astanteria (12 posti letto)».
Inoltre, secondo il Cimo «la radiologia di Pronto Soccorso è aperta solo la mattina dei giorni feriali. Manca anche il cardiologo per le consulenze in PS. Meno del 1% del personale medico ed infermieristico è in regola con gli aggiornamenti BLS previsti per legge. In astanteria mancano lenzuola e cuscini e i materassi sono privi del coprimaterasso. Un infermiere e 1 ausiliario per turno per una media di 20 malati, pietosamente accuditi dai familiari, che si ritrovano a fare anche i barellieri, in coda ad aspettare l’unico ascensore funzionante, occupato da visitatori o peggio da operatori della impresa di pulizie. Ad Agrigento c’è anche un reparto fantasma, il SUAP, la Speciale Unità di Accoglienza Permanente per i pazienti in stato vegetativo, ufficialmente inaugurato ma che rimane chiuso per carenza di personale, con assegnazione di due posti letto in Lungodegenza».
Nel ribadire quindi «la grave carenza di personale e i gravi disservizi resi all’utenza», il sindacato Cimo chiede a tutte le istituzioni competenti «di intervenire al più presto per scongiurare il perdurare di una situazione a dir poco esplosiva».