Il reparto di Neurologia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta primo in Sicilia e quinto in Italia nel Programma Nazionale Esiti (Pne) stilato dall’Agenas per conto del Ministero della Salute.
Il Pne fornisce a livello nazionale valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario e oggi per il reparto di Neurologia , centro Hub per lo Stroke e per la Sclerosi Multipla, è arrivato questo importante riconoscimento.
«Il dato suscita in noi grande soddisfazione – ha commentato il primario Michele Vecchio – e ci impone alcune riflessioni. La prima riflessione è che si realizza una risposta che è all’altezza del fabbisogno di salute della nostra popolazione. Si realizza cioè quella eccellente normalità che dovrebbe essere alla base del lavoro dei sanitari. Il cittadino di Caltanissetta sa che accedendo al reparto di Neurologia dell’ospedale Sant’Elia riceverà le migliori cure per quanto riguarda l’epilessia, l’ictus, la Sclerosi Multipla, le malattie degenerative».
«Questa eccellente normalità è però frutto dello straordinario sforzo organizzativo e individuale di tutto il personale. E colgo l’occasione per ringraziare i miei collaboratori, i dirigenti medici Giovanna Randisi, Roberto Grimaldi, Sara Verniccio, Grazia Naso, Clorinda Occhipinti e Linda Iurato».
«Il loro è un impegno straordinario perché non conoscono orario e fine turno, lavorando solo per obiettivi e garantendo assistenza medica h24 ai tantissimi pazienti che arrivano dalle province di Caltanissetta, Enna e Agrigento. Il merito è loro se riusciamo a raggiungere questi obiettivi senza guardia attiva la quale presupporrebbe la presenza di altri quattro medici in servizio. La nostra città è fortunata ad avere questi dirigenti medici. L’elevata professionalità e competenza ci consentono di affrontare la complessità clinica in tutta la sua ampiezza».
«Tra i parametri di Agenas– continua Michele Vecchio- vi è l’indice di fuga che noi non registriamo visto che vengono trattate tutte le età e le complessità, su giovani e meno giovani. Tra questi anche l’ictus adolescenziale o giovanile, le polineuropatie acute, le malattie demielinizzanti, le mioastenie, tutte patologie che hanno riclassificato la Neurologia in una disciplina dell’urgenza».
Il primario aggiunge: «Un ringraziamento va anche alla coordinatrice Crocetta Piparo, coadiuvata da un team di infermieri professionali e coesi. Dei veri professionisti della salute grazie ai quali riusciamo a realizzare i nostri obiettivi. Non voglio dimenticare il personale di supporto, indispensabile nelle dinamiche assistenziali, visto che le migliori cure del mondo non produrrebbero in pieno il risultato se solo mancasse chi imbocca il paziente o lo accudisce nei suoi bisogni primari».
Vecchio sottolinea: «Ho iniziato ad avere la responsabilità di Neurologia nel 2009 e da allora si è alzata tantissimo l’asticella della nostra sanità. Abbiamo due Hub regionali, la Stroke Unit e la Sclerosi Multipla, e rappresentiamo un punto di riferimento anche per la comunità scientifica nazionale e internazionale. Abbiamo infatti partecipato con produzioni scientifiche al Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia, al congresso nazionale Sno (Scienze Neurologiche Ospedaliere), abbiamo presentato un lavoro al Congresso Europeo di Neurologia ad Amsterdam e siamo stati invitati a produrre un lavoro per la America Academy of Neurology nell’ambito di un congresso che si svolgerà a Los Angeles nel 2018».
Infine, l’auspicio: «Desidero pensare a un futuro ove i risultati che si ottengono nell’assistere i nostri pazienti dovranno essere ottimizzati con adeguate risorse in supporto del personale e degli investimenti tecnologici, e solo in questo modo vinceremo la scommessa dell’eccellente normalità».