MESSINA. In poche settimane all’IRCCS Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” pressso il presidio ospedaliero Piemonte sono stati eseguiti due interventi cardiologici all’avanguardia, «entrambi per la prima volta a Messina» sottolineano in un comunicato stampa il direttore generale Vincenzo Barone. Si tratta di un intervento di ablazione di tachicardia ventricolare e uno di ablazione di fibrillazione atriale con crioenergia. Quest’ultimo, eseguito ieri (22 novembre), utilizza la nuova metodica che sfiutta I’energia del freddo (crioablazione) che permette di eseguire la procedura in tempi più rapidi rispetto a quelli utiltzzati con l’ablazione con radiofrequenza, che già veniva eseguita presso il nosocomio di Viale Europa, ma con uguale efficacia. Le due pazienti che sono state sottoposte a queste procedure soffrivano da tempo di aritmie non trattabili efficacemente con i farmaci e a rischio anche di morte.
Già da tre anni presso l’Unità Operativa di Cardiologia e UTIC del Piemonte è attivo il laboratorio di elettrofisiologia cardiaca invasiva. L’elettrofisiologia cardiaca è la branca della cardiologia che studia i meccanismi che stanno alla base delle aritmie cardiache e permette, con procedure specifiche per ogni singola aritmia, di interromperli. La struttura, che ha già maturato una buona esperienza nella cura di diverse tachicardie sopraventricolari, di cui è responsabile Pietro Grioli, dispone di una equipe dedicata all’elettrofisiologia composta dai dirigenti medici cardiologi Giuseppe Picciolo, Ilaria Boretti e Luca Longobardo, con l’assistenza del direttore dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, Salvatore Leonardi, e la preziosa collaborazione delle infermiere di sala Marisa Nicolosi, Romina Previti, Bruna Sasso, Melania Musicò e Rossella Vaperaria.
La tachicardia ventricolare è una aritmia relativamente frequente con alto rischio di morte. La fibrillazione atriale è un’aritmia complessa di cui soffre una buona fetta della popolazione: si stima una incidenza fino al 2-3 per cento in tutto il mondo. Tale aritmia è spesso invalidante, aumenta il rischio di ictus e colpisce anche i giovani.
«Gli interventi eseguiti presso il P.O. Piemonte con i più avanzati sistemi disponibili a livello mondiale per l’eliminazione delle aritmie hanno un ottimo rapporto rischi-benefici- sottolinea il dg Barone- Oltre a ridurre l’accesso al Pronto Soccorso, possono salvare la vita dei pazienti ad alto rischio».