MESSINA. «La decisione di realizzare addirittura 40 posti letto di degenza per i pazienti affetti da COVID all’interno dell’Ospedale Piemonte è sconsiderata». Lo affermano i sindacati Aaroi Emac e Coas, chiedendo al prefetto e al sindaco di interventire “ognuno per propria competenza presso l’Assessorato Regionale alla Salute per garantire il diritto alla salute costituzionalmente sancito alla popolazione di Messina e Provincia”.
Nella nota i sindacati affermano: «Oltre all’emergenza pandemica da SARS-Cov-2 il SSR deve garantire ai suoi cittadini adeguati livelli assistenziali per le patologie NO-COVID che non sono state ibernate e tantomeno hanno cessato di esistere. La scelta attuata dal Governo Regionale con il placet del Management dell’IRCC Neurolesi, a nostro parere, è del tutto irrazionale e azzardata in quanto comprometterà irrimediabilmente il ruolo strategico dell’Ospedale Piemonte all’interno delle Reti tempo-dipendenti quali IMA, frattura del femore ed Emergenza».
Secondo Aaroi Emac e Coas «realizzare due distinti percorsi clinico-assistenziali- COVID e NO-COVID- all’interno dell’ospedale rispettando le vigenti normative in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro e dei necessari e imprescindibili requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi, è pressoché impossibile da conseguire nell’immediato e senza adeguati e radicali interventi strutturali finalizzati alla realizzazione di percorsi assistenziali separati e in qualche caso come la Cardiologia di uscite di sicurezza».
LA NOTA DELLA UIL
«La decisione di trasformare il Piemonte in Covid Hospital evidenzia il fallimento della politica sanitaria siciliana che avrebbe dovuto realizzare posti letto Covid in strutture al di fuori degli ospedali, come per esempio l’ex ospedale militare di Messina. Si tratta, peraltro, di proposte che la Uil e la Uil Fpl avevano reiteratamente avanzato, sin dal 2020, ai vertici della sanità siciliana».
Lo affermano Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Pippo Calapai, segretario generale Uil Fpl Messina, Alessio Currò, responsabile aziendale Area Medica, Maurizio Celona e Nino Nunnari, segretari aziendali, aggiungendo: «Per curare i pazienti affetti da Covid occorre garantire la presenza di medici specialisti pneumologi ed infettivologi e la distribuzione dello specifico materiale di prevenzione anti-contagio Covid (DPI); inoltre, la struttura del nosocomio necessita il rapido adeguamento del sistema di areazione al fine di impedire la diffusione del virus. Quanto sopra esposto rappresenta la condizione imprescindibile per l’avvio in sicurezza della struttura».
Secondo il sindacato «la trasformazione dell’ospedale Piemonte in Covid Hospital provocherà enormi disagi ai messinesi in quanto il Policlinico, già pesantemente oberato di carichi assistenziali, dovrà accollarsi anche la notevole attività di emergenza-urgenza fino ad oggi garantita dall’ospedale Piemonte».
LA PROTESTA DEL M5S
«Dopo 2 anni di pandemia e nonostante i fondi trasferiti dal Governo nazionale per potenziare le dotazioni dei reparti Covid senza smantellare gli altri reparti, l’Ospedale Piemonte sarà costretto a trasferire i malati con patologie differenti dal Coronavirus in altre strutture e a chiudere il pronto soccorso. Siamo di fronte ad un fatto di una gravità inaudita, che penalizzerà tantissimi cittadini». Lo afferma il deputato del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca, facendo sapere di aver chiesto la convocazione in commissione sanità dell’Assessore Razza e che presenterà un’interrogazione urgente.
AGGIORNAMENTO: «All’ospedale Piemonte di Messina non ci sarà la riconversione di 40 posti letto Covid come paventato nei giorni scorsi ed anche la chiusura del pronto soccorso e non è previsto un ridimensionamento della normale attività. Lo ha assicurato oggi l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza, che è stato oggi audito in commissione salute». Lo dice Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars: per i dettagli CLICCA QUI
NUOVO AGGIORNAMENTO: con una nota dell’11 gennaio del direttore sanitario sono stati sospesi i ricoveri ordinari al Piemonte: CLICCA QUI.