MESSINA. Importante risultato per l‘Ospedale Piemonte dell’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo e per la sanità messinese: è stato eseguito un delicatissimo e complesso intervento chirurgico di urologia, che ha permesso di salvare la vita ad uomo di 60 anni.
L’operazione, durata più di otto ore, ha previsto l’asportazione multi organo di rene, uretere, vescica, prostata e linfonodi con derivazione urinaria esterna, a causa della presenza di voluminose neoplasie localmente avanzate e altamente infiltranti, su rene, vescica e uretere.
«La massa renale- ha spiegato ad Insanitas il dott. Antonio Rosario Iannello, direttore dell’UOSD di Urologia del Piemonte- si estendeva per circa 15 cm al di sotto e oltre il fegato, infiltrando la parete muscolare laterale dell’addome e il muscolo psoas su cui si appoggia il rene. Il volume della neoplasia renale dislocava il duodeno, pancreas e vena cava con la quale non vi erano piani agevoli di separazione e inoltre, il paziente era affetto anche da neoplasia sia dell’uretere che della vescica».
Il grave quadro clinico dell’uomo, che presentava fortissima anemia, perdita di peso, insufficienza renale e dolori continui dovuti alla pressione delle masse tumorali, ha fatto escludere, dopo una prima valutazione oncologica, il ricorso ai trattamenti chemioterapici e radioterapici.
«Insieme all’oncologo- ha proseguito il dott. Iannello- abbiamo quindi deciso di optare per l’intervento chirurgico, che costituiva l’unica speranza di allungare l’aspettativa di vita del paziente. Una scelta, che dati i consistenti rischi connessi all’operazione, non è stata improvvisata, ma resa possibile dalla giovane età del soggetto».
«Poiché- ha aggiunto il primario- il paziente non smetteva di urinare sangue, siamo stati costretti ad agire subito. Alla fine, dopo innumerevoli ore, durante le quali non sono mancati momenti di paura e tribolazione, grazie ad un grande lavoro di squadra di tutta l’equipe coinvolta siamo riusciti a portare a termine l’operazione. L’uomo, dopo essere stato trasferito in rianimazione per stabilizzare i parametri vitali, è stato dimesso dopo 10 giorni dal suo ricovero e in condizioni ottimali, necessarie per consentirgli di iniziare un percorso chemioterapico nel più breve tempo possibile».
A determinare la riuscita di un intervento così raro e difficile, è stata la preziosa sinergia tra il team multidisciplinare composto, oltre che dal dott. Antonio Rosario Iannello direttore dell’UOSD di Urologia, anche dai dott.ri Massimo Gulletta e Pier Angelo Contessa (urologi), dal dott. Vittorio Lombardo (direttore della UOSD di Chirurgia Generale), dalla dott.ssa Lea Lucchese (chirurgo), dal dott. Salvatore Leonardi (direttore dell’UOC di Anestesia e Rianimazione), dalla dott.ssa Rossana Panasiti, dalla dott.ssa Letteria Bonazinga e dal dott. Enrico La Tona (anestesisti), senza dimenticare gli infermieri di sala operatoria, di reparto e di rianimazione.
Inoltre, subito dopo l’operazione, l’uomo è stato trasferito temporaneamente al reparto di Rianimazione dell’Ospedale Papardo, prima di fare ritorno al Bonino Pulejo. «Avendo dovuto procedere all’intervento in emergenza-urgenza- ha precisato il dott. Iannello- non abbiamo avuto il tempo di programmarlo e attendere che ci fosse la disponibilità di letti in terapia intensiva nella nostra struttura. Desidero quindi, esprimere la mia gratitudine nei confronti dell’A.O. Papardo, e in particolare della dott.ssa Mariachiara Zucchetti (primario del reparto di Rianimazione), delle dottoresse Ivana Calzavara, Nancy Crisafulli, Alessandra Grosso, Silvana Lazzaro, Sara Niosi, Antonia Ripepi e Valeria Robusto (anestesiste), oltre che dei dottori Alessandro Gali e Pietro Pappa (urologi), per aver accolto ed essersi presi cura del nostro paziente nel migliore dei modi. Anche loro, con il proprio indispensabile apporto, hanno contribuito a questo straordinario risultato”.
La complessa operazione ha rappresentato l’ulteriore dimostrazione del ruolo svolto dall’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo, come punto di riferimento per il trattamento e le cure delle patologie urologiche, per pazienti provenienti da tutta la Sicilia. «Di questo- ha sottolineato il primario di Urologia- mi preme dire grazie al nostro direttore generale, il dott. Vincenzo Barone, che da anni crede fortemente nella potenzialità della nostra chirurgia urologica mininvasiva e robotica, supportandoci e dandoci la possibilità di fare al meglio il nostro lavoro».
Anche il direttore generale infatti, ha espresso la sua soddisfazione per il compimento di questa complicata e rarissima operazione: «Questo intervento- ha commentato il dott. Barone- rappresenta un successo per tutti e sono molto orgoglioso degli ottimi risultati che sono stati raggiunti, grazie ad una collaborazione sinergica attuata sia tra i nostri reparti sia con altri ospedali del territorio, come l’Azienda ospedaliera Papardo».