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ASP e Ospedali

La protesta

Ospedale Papardo, la Cgil e la Uil scrivono a Razza: «Inspiegabile il taglio di 8 milioni»

Lettera aperta dei sindacati all'assessore regionale alla Salute: «Così si rischiano di comprometterne seriamente l'offerta sanitaria e i livelli occupazionali. Siamo pronti ad iniziative a salvaguardia della salute pubblica».

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MESSINA. Una lettera aperta all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per porre ancora una volta la questione dell’ospedale Papardo di Messina. Mittenti, il Segretario generale Cgil Messina, Giovanni Mastroeni, il Segretario generale Uil Messina, Ivan Tripodi e i Segretari generali di Fp Cgil, Francesco Fucile, di Uil-Fpl, Pippo Calapai, unitamente ai segretari provinciali area medica della Fp Cgil, Antonio Trino, della Uil-Fpl, Corrado Manna e i segretari aziendali Francesco Sigari (Fp Cgil) e Livio Andronico (Uil-Fpl).

«La struttura ospedaliera, come si ricorderà, ha subito un taglio netto di 8 milioni di euro– scrivono i sindacati- Dopo avere atteso per mesi interventi risolutori da parte dell’assessorato da lei guidato in merito alla gravissima problematica relativa al pesante abbattimento della massa finanziaria, esprimiamo notevoli perplessità sull’azione amministrativa posta in essere dal suo assessorato nei confronti del Papardo che risulta essere l’unica azienda ospedaliera siciliana che ha inspiegabilmente subito un taglio di 8 milioni di euro».

Inoltre, i sindacati aggiungono: «Appare singolare, che un’Azienda Ospedaliera di fondamentale importanza per la città e per l’intera provincia di Messina, nonché per l’area metropolitana dello stretto, in quanto accoglie numerosi cittadini-utenti della vicina Calabria per offrire prestazioni di alta specialità, dopo essere stata declassata da DEA di II Livello a DEA di I livello, nonostante le numerose alte specialità esistenti presso la medesima struttura, continui ad essere “aggredita” da discutibili decisioni regionali che rischiano di comprometterne seriamente l’offerta sanitaria e i livelli occupazionali. Infatti, appare inspiegabile che solamente l’azienda ospedaliera Papardo subisca un taglio indiscriminato di risorse, a differenza delle altre aziende ospedaliere siciliane».

«In tal senso, non va comunque mai dimenticato che la provincia di Catania ha ottenuto il riconoscimento di ben tre DEA di II livello, a differenza della provincia di Messina che ne ha ottenuto solo uno- scrivono ancora i sindacati- Un interrogativo è d’obbligo: tutto ciò è forse avvenuto in quanto il Governatore Musumeci e l’assessore Razza sono residenti ed espressione di quel territorio? E ancora ci chiediamo: dove erano i politici messinesi mentre si approvava la penalizzante rete ospedaliera siciliana? Pertanto, alla luce di quanto esposto, si invita ancora una volta l’assessorato regionale alla Salute ad assumere tutti i provvedimenti utili a garantire le specialità presenti all’interno del Papardo e nello stesso tempo ad assicurare i livelli occupazionali esistenti e a consentire ulteriore reclutamento di personale necessario. In caso di inerzia, da parte dell’Assessorato regionale alla Salute, le scriventi organizzazioni sindacali saranno costrette ad intraprendere iniziative a salvaguardia della salute pubblica, coinvolgendo in questa “vertenza territoriale” tutte le istituzioni ed i cittadini di Messina».

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