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La nota del Nursind

Ospedale Papardo di Messina, scoppia la protesta dei sindacati: «No ai parcheggi a pagamento»

La nota del Nursind: «Troppo pochi i 222 posti gratuiti assegnati al personale ospedaliero».

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MESSINA. All’ospedale Papardo di Messina scatta la protesta dei sindacati contro i parcheggi a pagamento. Il Nursind (il sindacato delle professioni infermieristiche) spiega che la decisione è stata presa dall’ex direttore poco prima di lasciare l’incarico di manager, senza informare i sindacati.

Utenti e lavoratori sono costretti a pagare per parcheggiare l’auto: «La zona è disagiata- spiega il segretario territoriale di Messina, Ivan Alonge- Essendo servita da una sola linea di autobus, di fatto costringe all’utilizzo di auto privata. Se si vuole per forza intraprendere la strada dei parcheggi a pagamento, si dovrebbe comunicare con il Comune e vedere se prima sia possibile migliorare il trasporto pubblico».

Martedì prossimo il Nursind ha convocato un’assemblea del lavoratori presso il Papardo. Filippo Barbaro, segretario aziendale Nursind, ha chiesto di provare «ad annullare un contratto capestro. Proprio l’aziendalizzazione sfrenata degli ospedali e l’attribuzione di poteri incontrastati ed incontrastabili ai manager ospedalieri, ha condotto alla stipula di tale contratto».

Secondo il Nursind il nosocomio messinese «si è adeguato alla cattiva prassi dei vari ospedali di considerarsi a tutti gli effetti azienda privata, il cui scopo primario sembra non essere più quello di erogare salute e servizi relativi alla salute, ma di provare a fare cassa, sfruttando i bisogni stessi di salute dei cittadini. Infatti l’azienda riceverebbe in cambio della concessione, una percentuale del 53,57% sugli incassi, per tutta la durata del contratto, cioè 24 mesi più altri 12 facoltativi opzionabili».

Dal sindacato aggiungono: «La nuova amministrazione del Papardo ha avuto il buon senso di convocare le rappresentanze sindacali per informare della situazione. Pur non essendo nel merito favorevole, si è trovata costretta ad accettarla».

«Nella delibera il personale ospedaliero non viene menzionato- dice Alonge- Ai dipendenti sono assegnati solo 222 posti riservati, un numero inadeguato a soddisfare le necessità reali di un organico che conta circa 1.200 dipendenti. Numerosi dipendenti sono turnisti, la mattina è quasi impossibile trovare posti gratuiti e il personale dipendente che arriva dovrebbe pagare 6 euro al giorno».

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