Sulla carenza di personale all’ospedale di Licata va ancora all’attacco la segreteria regionale del Cimo. Il sindacato dei medici sostiene che il direttore generale dell’Asp di Agrigento non avrebbe mantenuto le promesse riguardo al potenziamento dell’organico con l’immissione in servizio di altri medici (leggi qui l’annuncio).
Abbiamo chiesto una replica all’ufficio stampa dell’Asp, non appena dovesse arrivare la pubblicheremo. Intanto il sindacato dei medici punta l’indice contro «la grave carenza di personale medico di alcune fondamentali unità operative dell’Ospedale di Licata, tra cui il Pronto Soccorso, la Chirurgia e l’Ortopedia, più volte segnalata dalla Segreteria Aziendale CIMO di Agrigento» e ricorda che «le mancate risposte da parte della direzione aziendale hanno portato il Segretario Aziendale Cimo, Rosetta Vaccaro, ad indire un’Assemblea aperta presso l’Ospedale di Licata che ha visto la partecipazione del personale medico e il coinvolgimento delle Istituzioni locali, con rappresentanti dei Comuni di Licata e Palma di Montechiaro».
Successivamente il dg Ficarra, appunto, annunciò di stare provvedendo all’immissione in servizio di 6 medici reclutati con contratto a tempo determinato, «ma a distanza di quasi due settimane dobbiamo purtroppo prendere nuovamente atto di non poterci fidare delle parole della direzione aziendale alle quali non hanno fatto seguito i fatti», sottolinea il Cimo, aggiungendo che «l’unica immissione in servizio con contratto a tempo determinato è all’Ospedale di Sciacca dove già sono presenti un Primario e 5 medici, mentre a Licata perdura la gravissima situazione di una sola unità in servizio in Chirurgia. Allo stesso modo la Pediatria con un solo medico in organico integrato da uno che a rotazione proviene da Agrigento. E ancora l’Ortopedia, il cui organico è di tre unità, e il Pronto Soccorso dove le carenze di medici vengono sopperite con la copertura estemporanea dei turni da parte di medici di altri Reparti e di varie discipline».
Il Cimo aggiunge: «Il tutto sulla pelle del personale, costretto a turare le falle di una macchina organizzativa che fa acqua da tutte le parti, e soprattutto a discapito dei pazienti che non trovano risposte adeguate ai loro bisogni di salute. Il rischio clinico in queste condizioni aumenta in modo esponenziale e l’azienda sta dimostrando di non essere in grado di fronteggiare nè l’emergenza né l’ordinaria amministrazione».
Inoltre dal sindacato dei medici sottolineano: «Eppure c’è ancora una graduatoria per contratti a tempo determinato per le discipline di Pronto Soccorso, Pediatria, Ortopedia e Chirurgia. Scadrà il 31 luglio prossimo. Riuscirà il direttore Ficarra ad assumere questi medici mancanti o fallirà anche stavolta? E, in questo quadro così desolante, ci avviciniamo a grandi passi verso la riapertura del Punto Nascita, da tempo chiuso per lavori di adeguamento strutturale e funzionale. Si parla già di inaugurazione, ma sarebbe auspicabile che questa avvenga dopo l’immissione in servizio del personale necessario».
Infine, l’appello: «L’assessorato alla Salute intervenga al più presto, magari con un commissariamento ad acta per immettere in servizio il personale necessario per garantire le necessarie garanzie di cure ai cittadini del comprensorio di Licata- Palma di Montechiaro».