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A Palermo

Ospedale Ingrassia, prelievo multiorgano: fegato, cornee e reni

I familiari di una donna di 71 anni, vittima di una ischemia massiva, appresa la notizia della morte cerebrale della signora hanno deciso di donare gli organi.

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PALERMO. Un gesto nobile e generoso nel momento drammatico della perdita di una persona cara. Lo hanno fatto i familiari di una donna di 71 anni ricoverata all’Ospedale Ingrassia di Palermo, vittima di una ischemia massiva. I congiunti, appresa la notizia della morte cerebrale della signora, hanno deciso di donare gli organi.

Dopo il periodo di osservazione obbligatorio per legge da parte del Collegio medico -costituito dal Direttore sanitario, Antonino Di Benedetto, dal coordinatore locale prelievi d’organo dell’Asp di Palermo, Calogero Bellia, dal fisiopatologo Luca Maria Vicari con la collaborazione del Tecnico di Elettroencefalografia, Barbara Laganà – questa mattina alle 7.30 ha avuto inizio l’intervento nel complesso operatorio del nosocomio di Corso Calatafimi.

Il prelievo è durato 7 ore. Coadiuvate dall’anestesista dell’Ospedale Ingrassia, Calogero Bellia, si sono alternate una equipe chirurgica dell’Ismett ed un oculista individuato dal Centro Regionale Trapianti, struttura con la quale c’è stato un continuo contatto della Direzione generale anche nella fase propedeutica della giornata di ieri.

Sono state prelevate le cornee (destinate all’apposita “banca degli organi”), il fegato ed i reni, risultati compatibili anche con pazienti complessi locali in attesa di trapianto.

«Ai familiari della signora che hanno deciso di donare gli organi, va il sentito ringraziamento da parte di tutta l’Azienda- ha detto il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni (nella foto)- In un momento di grande dolore, hanno fatto una scelta di altruismo, generosità e solidarietà verso il prossimo. Un doveroso ringraziamento, oltre che agli psicologi dell’Asp intervenuti a supporto e sostegno della famiglia, va anche al personale medico ed infermieristico dell’Ospedale Ingrassia ed all’intera equipe chirurgica che hanno dimostrato professionalità e spirito di integrazione multidisciplinare».

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