PALERMO. Eseguiti alla Fondazione Giglio di Cefalù i primi cinque interventi di asportazione di tumori al fegato per via laparoscopica con l’innovativa tecnica della fluorescenza o del verde di indocianina.
L’indocianina è una sostanza, innocua per l’organismo, che viene iniettata al paziente 24 ore prima dell’intervento e consente di identificare nel fegato, con precisione, il tumore.
«La resezione epatica, grazie ad una apposita apparecchiatura- spiega il responsabile della chirurgia del Giglio, Marcello Spampinato– viene guidata dalla “fluorescenza” e l’asportazione del tumore viene completata evitando di lasciarne residui, soprattutto in prossimità dei margini di resezione. La indocianina passa attraverso i tessuti del corpo e viene trattenuta solo nell’area attorno al tumore primitivo o alle metastasi».
«Uno straordinario passo avanti nella lotta ai tumori del fegato- afferma il direttore generale Vittorio Virgilio– che vede l’ospedale di Cefalù sempre più qualificato nella vocazione oncologica e protagonista nell’acquisizione di tecnologie e tecniche all’avanguardia».
«Il colorante utilizzato- sottolinea Spampinato- permette ai chirurghi di scoprire anche piccole metastasi non visibili a TC e risonanza magnetica preoperatorie. Siamo una delle prime equipe chirurgiche in Italia ad utilizzare questa recentissima innovazione tecnologica sul fegato».
I casi eseguiti al Giglio di Cefalù saranno presentati al congresso mondiale di chirurgia epato- bilio-pacreatica che si terrà a Ginevra, in Svizzera, a settembre 2018.
«L’unità operativa complessa di chirurgia generale della Fondazione Giglio si colloca così nel panorama nazionale ed internazionale di eccellenza in chirurgia epato-bilio-pancreatica».
Nella foto: Vittorio Virgilio e Marcello Spampinato.