Bohdan Kavun, giovane ucraino di Vinnytsya, città a circa 3 ore da Kiev, è stato assunto con contratto a tempo indeterminato dalla Fondazione Giglio di Cefalù. La firma del contratto con il presidente dell’Istituto Giovanni Albano, è stata l’occasione per ripercorrere le tappe che hanno portato il ventiquattrenne ucraino in Sicilia.
«Per noi è stata una soddisfazione- ha detto il presidente Albano- veder crescere professionalmente Bohdan è oggi potergli assicurare un futuro nel nostro Istituto”.
Al Giglio era arrivato nel 2020 con un contratto a tempo determinato dopo la laurea in tecnico sanitario di radiologia medica conseguita all’Università di Palermo dopo il primo anno in Ucraina. “Sono stato il primo della selezione”, tiene a sottolineare Bohdan.
«Qui mi trovo benissimo. All’inizio- prosegue- è stata dura ambientarmi in un contesto di vita differente da quello ucraino. Oggi vivo a Palermo dove sono stato accolto da due genitori affidatari, conosciuti a 7 anni grazie a un progetto dell’associazione AIA di Termini Imerese. Mi hanno inserito nella loro famiglia. Gli sono grato. Ho due fratelli italiani e una biologica in Ucraina”.
Lo sguardo del giovane ucraino si rattrista quando parla del suo paese di origine in guerra: «Sono rimasto incollato alla tv, tutto il giorno, all’esplosione del conflitto. Ci soffro molto per quello che sta accadendo. È il paese dove sono nato. Diversi compagni del liceo sono stati arruolati. La situazione è difficile. Spero un giorno di poterli rivedere».