I progressi nella chirurgia ricostruttiva del pavimento pelvico saranno al centro del Corso “Recent advances in Pelvic Floor Reconstructive Surgery”, MIPS (Mediteranean Incontinence and Pelvic Floor Society) che si terrà il 7 e 8 luglio all’ospedale Umberto I di Enna, organizzato dal presidente MIPS, prof. Diaa Rizk e dai professori Biagio Adile (nella foto) e Giuseppe La Ferrera, anche presidenti del Corso.
«Dopo il successo- afferma Biagio Adile, direttore dell’Unità Operativa di Uroginecologia di Villa Sofia- Cervello di Palermo, anche Centro di riferimento regionale per la diagnosi e la cura dell’incontinenza urinaria femminile, oltre che per la cistite interstiziale- ottenuto durante il primo Corso tenutosi a Noto nel Dicembre 2013 abbiamo voluto assicurare ancora una volta un programma scientifico di alta formazione per i medici e di significativo interesse per la prevenzione e la cura dei pazienti».
Il Corso affronta tutti gli aspetti delle disfunzioni pelviche femminili: dalle investigazioni urodinamiche alle fistole genito-urinarie, con particolare attenzione all’educazione delle donne sul trattamento dell’incontinenza urinaria da stress collegata ad operazioni chirurgiche mini invasive, alle nuove tecniche chirurgiche e alla prevenzione, diagnosi e riparazione delle fistole ostetriche e del pavimento pelvico.
In particolare, saranno trasmesse sessioni di chirurgia in diretta dalle sale operatorie dell’Ospedale Umberto I di Enna, accanto a letture magistrali e comunicazioni di rilievo scientifico che si svolgeranno all’interno della sede.
«L’occasione scientifica- aggiunge Adile- offre l’opportunità di condividere momenti di aggregazione sociale, che rappresentano un importante elemento per approfondire la conoscenza nel settore e diffondere la cultura della prevenzione e dell’educazione sanitaria in ambito uro- ginecologico».
«Aspetto quest’ultimo- conclude l’esperto- strategico soprattutto per alcune patologie, come ad esempio l’incontinenza urinaria, che è un problema che in Italia riguarda cinque milioni di persone, fra le quali il 60% sono donne anche in giovane età e rappresenta una patologia di forte impatto sociale, con costi sanitari ingenti, relativi alla gestione della malattia, ma anche indiretti, legati all’assenza dal lavoro e alla mancata produttività. Sul punto il progresso tecnologico ha fatto passi significativi, ma occorre insistere sul profilo preventivo».
La partecipazione al Corso attesa è di circa 150 delegati e l’evento coinvolgerà relatori internazionali, oltre che provenienti da diverse parti della Sicilia e dell’Italia.