Oggi audizione della commissione Salute dell’Ars, presieduta da Margherita La Rocca Ruvolo, nel presidio ospedaliero Madonna dell’Alto di Petralia Sottana.
All’incontro, sulle problematiche del presidio ospedaliero, oltre al commissario dell’Asp di Palermo Antonio Candela e al sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia, sono stati invitati i sindaci dei comuni di Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Sottana, Polizzi Generosa.
Tra i componenti della commissione presenti all’audizione i deputati: Giuseppe Arancio, Francesco De Domenico, Elvira Amata, Salvatore Siragusa, Antonino De Luca e Giorgio Pasqua.
Gran parte della discussione si è svolta attorno al problema del punto nascita, ormai chiuso dal 31 dicembre 2015. Se da un canto il presidente La Rocca Ruvolo ha fortemente confermato la disponibilità di tutti i deputati della sesta commissione a perorare la causa della “deroga”, mostrando una corale apertura sul livello “politico”, sul piano tecnico la vicenda appare ben più complessa e lontana da una soluzione.
Tocca al dirigente generale Mario La Rocca assumere l’ingrato compito del burocrate. Lapidarie le sue parole: “Quella per il punto nascita è una battaglia che non guarda alle effettive necessità di mamma e nascituro. Si tratta di un reparto chiuso da anni e che nell’ultimo anno di attività ha, a mala pena, superato i 100 parti. Numeri troppo bassi per garantire la sicurezza. La questione quindi che non merita ulteriori approfondimenti”.
Sul tema La Rocca si spinge oltre, spiegando che, secondo quanto previsto nella nuova bozza di Rete Ospedaliera, verrà chiuso anche il punto nascita di Cefalù, che assumerà la specialità di ginecologia oncologia, mentre tutti i parti ordinari verranno trasferiti al Cimino di Termini Imerese che rimarrà così l’unico punto nascita attivo per un territorio che comprende oltre 30 comuni.
Il dirigente generale si sofferma poi sugli interventi migliorativi: l’ospedale è stato dotato di 23 posti letto in più. La precedente versione della rete ospedaliera prevedeva per Petralia Sottana una dotazione di 40 posti letto, con la nuova bozza ne prevediamo 63 (di cui 16 per la lungodegenza).
Verrà potenziata la chirurgia, considerandola unità dipartimentale, così pure radiologia e anestesia. E’ stata prevista anche l’unita semplice di cardiologia. “Siamo disponibili a valutare con l’ASP di Palermo i contenuti del documento di Corleone – chiosa La Rocca – ma rimane il no al punto nascita”
Proprio sui contenuti del “Documento di Corleone” si concentra l’intervento del direttore generale dell’ASP 6 Antonio Candela: “Quello di Petralia Sottana è un ospedale in piena salute, perfettamente integrato con il territorio. Dopo il decreto 629 del 31 marzo 2017 che prevedeva la soppressione di alcune unità operative di questo e di altri ospedali facenti parte dell’Asp di Palermo, l’Azienda si è subito attivata. Il 26 aprile sono state approvate, con il parere favorevole di tutti i sindaci presenti (circa 50), delle modifiche al decreto 629 con un atto formale che è la Delibera 183 del 2 maggio 2017, meglio conosciuto come “Documento di Corleone”. La rete di emergenza funziona. Proprio qui a Petralia è nata Miriam solo pochi giorni fa. Gli indici di complessità di questo ospedale sono molto elevati, pari quasi a quelli di un policlinico, ciò significa che qui operano eccellenti professionisti ed altri speriamo di farne arrivare. Abbiamo pensato anche a degli incentivi economici per i medici che accettano incarichi in ospedali di area disagiata come Petralia”.
Nel corso dell’audizione sono emerse diverse proposte formulate dai componenti della commissione, come quella dell’onorevole Amata, che ha proposto una turnazione fra Petralia e Termini Imerese dei medici del reparto di ginecologia e ostetrica. Proposta subito stoppata dal presidente della commissione: “Non potrebbe essere accolta- afferma La Rocca Ruvolo- per un problema tecnico legato ai tempi di trasferimento da un ospedale all’altro, troppo lunghi considerato che occorre garantire la reperibilità entro 20 minuti”.
Sembra percorribile invece la proposta dell’onorevole De Domenico, “considerando che il limiti del decreto Balduzzi sono legati al numero di parti, quindi al punto nascita in senso stretto, si potrebbe pensare di tenere in vita una unità operativa semplice, al fine di sollevare le gestanti dai problemi legati alle visite di controllo ed ai conseguenti e numerosi viaggi che si rendono necessari sia prima che dopo il parto. Unità operativa semplice.
In rappresentanza del territorio hanno preso la parola il sindaco di Petralia Sottana, Leonardo Neglia ed il sindaco di Petralia Soprana Pietro Macaluso, presidente dell’Unione dei Comuni delle Madonie. Entrambi hanno rivendicato l’applicazione dei punti previsti dal “Documento di Corleone”, proprio a partire dalla deroga per la riattivazione del punto nascita.
Accorato l’intervento di Piero Polito, in rappresentanza del Comitato Pro Ospedale: “Cosa vuol dire unità dipartimentale semplice di fascia alta? Se mi rompo un braccio che tipo di assistenza avrò? Davvero, seconda delle disponibilità, potrei essere spedito in un ospedale lontano anche centinaia di chilometri da casa?”
Alla domanda di Polito risponde La Rocca Ruvolo: “È un problema di mezza Sicilia che riguarda praticamente tutte le aree interne, quindi l’assistenza sanitaria che si può garantire in questi casi e la stabilizzazione, Mettere in sicurezza il paziente per poi trasferirlo in centri specializzati. Agganciandosi a questo problema il sindacalista CISL Michele Pepe propone la sottoscrizione di un protocollo con gli ospedali di Termini e Cefalù al fine di istituire una “corsia preferenziale” per spostare i pazienti provenienti da Petralia Sottana al Cimino di Termini o al Giglio Cefalù. Una soluzione tecnicamente possibile, sulla quale l’ASP di Palermo aveva già lavorato ma, chiarisce Candela “il problema rimane la carenza di personale”.