Da lunedì scorso è ripartito lo screening mammografico a Gela. Lo comunica il sindacato Nursind guidato da Giuseppe Provinzano (nella foto) che plaude alla riattivazione di un servizio fondamentale per la collettività.
Lo scorso mese di luglio proprio il Nursind aveva lanciato l’allarme sull’interruzione di questo tipo di esame sottolineando che il problema probabilmente era legato alla carenza di personale dal momento che l’ospedale Vittorio Emanuele disponeva di uno strumento mammografico digitale di ultima generazione efficiente, e di locali e spazi adeguati, per accogliere le donne affette da questa patologia.
Da qui una serie di appelli e di lettere alle istituzioni e ben presto i risultati sperati. L’assessorato regionale alla Salute ha inviato un tecnico per eseguire gli esami e un medico per leggere i referti e adesso il servizio è ripartito. “Siamo soddisfatti per questo importante risultato- dice Provinzano- Ricordiamo che le donne da sottoporre a tale misura preventiva, in tutto il territorio, superano le 15-18 mila unità, mentre nel capoluogo della provincia questo servizio viene regolarmente erogato.
Lo screening era sospeso da gennaio 2018 negando un diritto fondamentale per una popolazione femminile residente di circa 38.000 abitanti, a cui si aggiungono le donne dei paesi del comprensorio di Niscemi, Butera, Mazzarino, Licata, Riesi. “Lo screening mammografico –ricorda il Nursind – risulta essere una tecnica di prevenzione efficace che secondo gli ultimi studi aggiornati, riesce a sottrarre da morte certa una donna su 1.330 casi studiati nella fascia di età compresa tra i 50 ed i 59 anni ed addirittura una donna su 370 casi esaminati per la fascia di età compresa tra i 60 ed i 69 anni».