ASP e Ospedali

Il caso

Ospedale Di Cristina, bimbo con malattia rara in area a rischio Covid-19

In assenza di reparto dedicato e dopo aver effettuato il vaccino trivalente è stato inizialmente fatto accomodare all’ingresso. Dopo le proteste della mamma, lo hanno ricevuto in un reparto.

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PALERMO. Dopo la chiusura del reparto di malattie metaboliche rare all’ospedale “Di Cristina” di Palermo, bambini e genitori stanno subendo disagi e disservizi, ma quello che sta accadendo in queste ore ha dell’incredibile. Stamattina, infatti, un bimbo di 8 anni, affetto da una malattia metabolica rara ha effettuato il vaccino trivalente (morbillo, rosolia e parotite). Data la patologia, il bambino deve essere monitorato fino alle 20 di stasera, ma per lui non c’era un’area dedicata all’interno dell’ospedale, quindi il personale sanitario ha fatto accomodare madre e bambino all’ingresso dell’ospedale, come Insanitas ha constatato sul pusto.

Inutile precisare quanto sia pericolosa, per un bambino fragile, l’attesa in un’area di passaggio in tempi di Covid. Un bambino con tale patologia potrebbe morire anche per una banalissima infezione. Dopo le lamentele della madre, Anna Maria Cuttitta, la direzione dell’Ospedale dei Bambini ha deciso di spostare Daniel all’interno di un reparto, ma senza la mamma perché non hanno pensato per tempo a farle il tampone molecolare. Nonostante sia dotata di Green Pass e tampone rapido negativo, infatti, non può essere ammessa all’interno del reparto senza il molacolare. Di fatto il bambino piange e si dispera, tanto che le sue urla si sentono dall’ingresso della struttura.

Il vaccino trivalente per Daniel era prenotato da due anni ed è stato spostato a causa del Covid. Nonostante l’ampissimo preavviso, il personale sanitario non ha organizzato tutto nel migliore dei modi. Anzi, hanno pensato bene che un bambino fragile possa aspettare all’ingresso oppure stare fino alle 20 chiuso in un reparto senza la mamma. «Per l’ospedale ormai esiste soltanto il Covid. I nostri bambini speciali sono stati dimenticati. Ci hanno tolto il reparto e anche l’infermiera dedicata. Mio figlio non può aspettare all’ingresso, è troppo rischioso per lui, sono sconvolta per quello che sta succedendo» riferisce ad Insanitas la signora Cuttitta. Isanitas ha contattato la direzione generale dell’Arnas Civico per avere una replica: se dovesse arrivare, sarà pubblicata.

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