Cimo Giuseppe Bonsignore

ASP e Ospedali

Il caso

Ospedale di Agrigento, Cimo: «Gravi criticità nella Medicina trasfusionale»

Il sindacato: «La carenza di dirigenti medici non consentirà più, a breve, di espletare il servizio di Pronta Disponibilità notturna e festiva».

Tempo di lettura: 3 minuti

«Denunciamo gravi criticità assistenziali riguardanti la Medicina Trasfusionale del Presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento, dove si registra una carenza di dirigenti medici tale da non consentire più, a breve, di espletare il servizio di Pronta Disponibilità notturna e festiva».

Lo scrive, il segretario regionale di Cimo (Confederazione Italiana Medici Ospedalieri) Giuseppe Bonsignore, in una lettera inviata all’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, al Dirigente generale del Dipartimento – pianificazione – strategica (Dps) Salvatore Iacolino, al Dirigente generale del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) Salvatore Requirez, al Prefetto della Provincia di Agrigento Filippo Romano e per conoscenza al Commissario dell’ASP di Agrigento Mario Zappia, invitando i destinatari della missiva ad intervenire tempestivamente per scongiurare quanto segnalato.

Insanitas ha contattato l’Asp di Agrigento per avere una replica, non appena dovesse arrivare sarà pubblicata

«La dotazione organica della Medicina Trasfusionale di Agrigento, che opera su due distinti Presidi Ospedalieri (Agrigento e Canicattì)- sottolinea il segretario regionale del sindacato dei medici ospedalieri- prevede un Direttore di Unità Operativa Complessa oltre a 6 dirigenti medici al Presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento e 4 dirigenti medici al Presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì. In atto sono presenti oltre al Direttore di UOC (Unità Organizzativa Complessa), 2 dirigenti medici a tempo indeterminato (di cui 1 esentato da attività notturna per motivi di salute) più un dirigente medico a tempo determinato ad Agrigento e nessun dirigente medico a Canicattì».

«Tale drammatica situazione- aggiunge Bonsignore- non consente ormai da tempo la copertura del servizio di guardia notturna da parte del personale medico limitandosi, finora, allo svolgimento della sola pronta disponibilità notturna e festiva, per fronteggiare le emergenze/urgenze (ad es. grave sanguinamento acuto per politrauma da incidenti automobilistici, ferite da arma da fuoco, sanguinamento intra e peri- operatorio, CID post-partum, etc.)».

«A breve non sarà più possibile nemmeno la copertura del servizio di Pronta Disponibilità- afferma Bonsignore- come più volte segnalato dal Direttore della UOC di Medicina Trasfusionale, Dr Filippo Buscemi, che ha reiteratamente richiesto di avviare rapidamente il reclutamento di dirigenti medici in grado di garantire il regolare funzionamento dell’UOC da lui diretta».

«Purtroppo, ad oggi, non risulta essere arrivato alcun riscontro né formale né concreto, dal parte della Direzione Aziendale nonostante la più recente segnalazione da parte del Dr Buscemi che il servizio di Pronta Disponibilità risulta coperto fino al prossimo 19 novembre- aggiunge Bonsignore- Si profila all’orizzonte la possibilità di interruzione di pubblico servizio che potrebbe comportare importanti conseguenze sulla salute pubblica dei cittadini ricadenti nel territorio di competenza dei due Presidi Ospedalieri».

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