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ASP e Ospedali

Tra medici ed infermieri

Ospedale Civico vittima di un paradosso: tanta disoccupazione, ma in molti rifiutano un posto di lavoro

La maggior parte dei medici e degli infermieri interpellati non accettano il contratto di sei mesi rinnovabile. Il dg Giovanni Migliore: «Stiamo facendo sforzi incredibili per tentare di sopperire alle difficoltà della nostra pianta organica».

Tempo di lettura: 2 minuti

PALERMO. Bisogna potenziare la pianta organica del Civico, ma sono solo pochi i medici, infermieri ed Oss disposti ad accettare la proposta del contratto a tempo determinato dell’azienda ospedaliera palermitana. Insomma un paradosso dei nostri tempi che coinvolge uno degli ospedali più importanti della Sicilia.

L’area emergenza sarà ampliata. Ma nel frattempo, ogni giorno, si vivono situazioni “drammatiche” proprio all’interno dell’ospedale. Oggi, solo per fare un esempio, al Pronto Soccorso erano presenti in contemporanea 12 codici rossi e 36 codici gialli. E per un codice rosso è stato necessario il trasporto in sala operatoria per attaccare il malato ad un respiratore con un infermiere che ha dovuto monitorarlo ogni istante. Lasciando, ovviamente, il Pronto Soccorso scoperto di un’altra unità lavorativa.

«Non possiamo più lavorare in questa situazione», afferma il direttore generale Giovanni Migliore, che insieme ai suoi colleghi dg delle altre strutture ospedaliere palermitane è stato convocato dall’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, per fare il punto della situazione.

Al Civico, ogni giorno è il caos. Tanti malati per troppe prestazioni, ma al contrario poco personale. E la macchina ogni tanto si inceppa. Per questo Migliore, ha deciso di far fronte all’emergenza assumendo, a tempo determinato, altro personale. Si parla di 150 unità. Ma sembra impossibile trovarli. Perché sono stati convocati 100 infermieri e solo 25 hanno accettato il contratto di sei mesi; dei 50 medici convocati, solo in 5 hanno risposto “presente”; mentre è andata meglio con gli Oss: su 30 convocati, 25 hanno firmato.

«Può sembrare un paradosso, ma è così – spiega Migliore- Offriamo un lavoro e non c’è quasi nessuno che lo vuole. Non siamo molto appetibili anche e soprattutto perché offriamo un contratto a tempo determinato, ma credetemi, stiamo facendo sforzi incredibili per tentare di sopperire alle difficoltà della nostra pianta organica. I professionisti contattati, tra rinunciare a quello che hanno ad oggi e firmare per un posto a tempo determinato, preferiscono non rischiare».

E così dal Civico sono partite decine di raccomandate e sono state fatte centinaia di telefonate. Con risultati non eccelsi. Per questo Migliore ha fatto sapere che sarà creata una mailing list dove saranno i professionisti stessi a proporsi: «Noi abbiamo raschiato il fondo del barile delle nostre liste – dice  Migliore- Adesso stiamo anche attingendo a quelle di altre province, ma non mi aspetto risultati diversi. L’obiettivo è quello di rendere ancora più efficiente il nostro servizio».

AGGIORNAMENTO: sulla vicenda interviene pure il sindacato degli infermieri Nursind (leggi qui l’articolo)

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