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L'approfondimento di Insanitas

Ospedale Cervello, si attende ancora la nuova Breast Unit

Giuseppe Bonsignore (Cimo) fa il punto sui disagi causati da reparti chiusi o a mezzo servizio. Inoltre Insanitas ha contattato Mimma Trapani, presidente dell’Odv Breast Club di Palermo. Ecco la replica dell'azienda ospedaliera.

Tempo di lettura: 5 minuti

PALERMO. L’emergenza Coronavirus sta mettendo in luce le fragilità del nostro sistema sanitario regionale, che non riesce a far fronte a tutte le richieste dei cittadini, se non “urgenti e indifferibili”.

Diversi problemi si stanno verificando anche a Palermo, dove gli ospedali hanno reparti chiusi o “monchi”. Ciò risulta particolarmente grave al “Cervello” in cui restano aperti, in qualità di reparti non Covid, l’oncologia medica, l’oncoematologia e l’ematologia per le malattie rare, allocati nel padiglione B, quello più antico.

«La medicina interna ormai da mesi è esclusivamente Covid. Continuano a funzionare, in maniera ridotta e separata, le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, anche se il reparto è diventato Covid- spiega il segretario aziendale del Cimo a “Villa Sofia-Cervello”, Giuseppe Bonsignore – Allo stesso modo la gastroenterologia, quindi l’endoscopia digestiva, che aveva anche dei posti letto con persone ricoverate, è ormai esclusivamente un reparto di degenza Covid. L’endoscopia è stata trasferita a “Villa Sofia”, così come la chirurgia generale che è praticamente chiusa; per alcuni mesi era stata trasferita a “Villa Sofia”, poi è stata ritrasferita al “Cervello”, mentre adesso la stanno accorpando alla chirurgia di urgenza di “Villa Sofia”. L’emodinamica continua a funzionare. Ovviamente in caso di patologie gravi e urgenti le persone vengono trattate comunque, però, ci sono dei ritardi nella presa in carico anche dei cardiovascolari e degli oncologici, sia nella diagnosi che nella terapia».

Mimma Trapani

La Breast Unit attualmente è divisa tra Villa Sofia e il Cervello, costretta in ambienti esigui. I lavori per il nuovo reparto dovevano iniziare a novembre con consegna al 31 gennaio, ma finora ciò non è avvenuto. «In questo momento siamo super compressi in 4 stanze. Poi abbiamo una stanza al piano di sotto per i colloqui oncologici e altre due stanze che fungono da spogliatoio per il personale e l’altra per l’associazione. Al centro di un reparto condiviso con i malati di Sla, dell’oncologia e dell’oncologia epatica. Le donne ricoverate si trovano, invece, a Villa Sofia- riferisce Mimma Trapani, presidente dell’Odv Breast Club di Palermo – Il mammografo è stato smantellato e messo in radiologia, andando così a disgregare quello che il concetto stesso della Breast Unit, creata per ruotare intorno alla paziente, altrimenti torniamo a trent’anni fa. Infatti, è stato dimostrato che soltanto un approccio multidisciplinare permette di diagnosticare i tumori difficili da trovare. Grazie al lavoro svolto nelle Breast Unit la sopravvivenza aumenta del 18%».

LA REPLICA DI VILLA SOFIA-CERVELLO

Contattata da Insanitas, l’azienda ospedaliera palermitana ha così replicato: «Le pazienti afferenti alla Breast Unit vengono operate presso la sala operatoria sita al III piano del polichirurgico del PO Villa Sofia e le stanze di degenza sono allocate presso il reparto di neurochirurgia, per gestire in sicurezza le pz oncologiche, tenuto conto che il pad.A del PO Cervello è interamente destinato al Covid. Le attività ambulatoriali sono assicurate in sala visite presso il PO Villa Sofia e presso il PO Cervello dove tutte le attività previste per il percorso del tumore della mammella sono garantite in spazi adeguati e separati dal percorso covid.Il mammografo è stato allocato all’ interno dell’area radiologica in area dedicata. I lavori di ristrutturazione del pad.B per la realizzazione della Breast Unit stanno proseguendo e la tempistica degli stessi non dipende dalla volontà aziendale».

SOS PER L’OSTETRICIA

Anche in Ostetricia e Ginecologia i problemi non mancano. Chiuso il reparto non Covid, i 1.500 parti l’anno registrati generalmente dall’ospedale Cervello vengono dirottati all’Arnas Civico e al Bucchieri la Ferla. A causa di questa situazione anche il reparto di “Ostetricia e Ginecologia” dell’Arnas Civico è arrivato nei giorni scorsi a saturazione, infatti, dal 10 al 15 febbraio sono stati “bloccati i ricoveri per indisponibilità di post letto”. Così ha comunicato l’azienda agli altri presidi ospedalieri del territorio con una mail. Oggi, seppur con numeri molto esigui, al Civico stanno accettando nuove pazienti.

medicina d'urgenza giuseppe bonsignore

Giuseppe Bonsignore

«A nostro avviso, il fatto recente più grave è la chiusura al Cervello dell’ostetricia bianca che coesisteva sullo stesso piano, ma in maniera assolutamente divisa e con percorsi differenziati, all’ostetricia Covid. Naturalmente le partorienti affette da Covid-19 sono molte meno di quelle negative, ma intanto l’assessorato ha deciso di chiuderla per trasformare il reparto in degenza Covid- lamenta ancora Bonsignore del Cimo- Si dovrebbe fare marcia indietro, lo abbiamo chiesto in tutti i modi sia alla Sesta Commissione che all’Assessorato. Secondo me chi dirige, ha delle responsabilità istituzionali, e alcune volte farebbe meglio a un passo indietro anziché incornarsi nelle proprie scelte. Ci sono dei problemi organizzativi da tanti mesi e il polo Cervello/Villa Sofia copre metà della provincia palermitana, oltre a quartieri molto popolosi della città come San Lorenzo, il Cep, Cruillas, Zen, e poi tutto l’hinterland: Isola delle Femmine, Capaci, Mondello».

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