PALERMO. «Disagi per i pazienti ed enormi rischi per gli infermieri, costretti a sforzi psicofisici straordinari»: è quanto denuncia la Uil Fpl riferendosi al reparto di Nefrologia e dialisi dell’ospedale Cervello, convertito alla ricezione e assistenza di tutti i dializzati, Covid positivi, dell’intera Provincia di Palermo».
Con una nota firmata dal segretario Territoriale, Vincenzo Di Prima, e dalla segreteria aziendale il sindacato sottolinea che ci sono «soli 7 posti tecnici di dialisi e 10 infermieri, senza una “cabina di regia” che sappia coordinare sia l’afflusso che il trasporto dei pazienti. L’Associazione dei pazienti emodializzati, l’ANED , ha emanato una nota per informare sulla criticità».
Dalla Uil Fpl aggiungono: «Si è giunto a un picco di circa 45 emodializzati che si sottopongono ciascuno a 3 sedute settimanali, con oltre 400 trattamenti dialitici covid dal 14 settembre ad oggi».
Pertanto, il sindacato sollecita:
1. L’Attivazione immediata di una “Cabina di Regia”.
2. Una convenzione con altri centri dialisi di Palermo e Provincia, per accogliere questa particolare tipologia di pazienti, allentando in tal modo la pressione e l’attuale situazione di rischio, che insiste in solitaria, sul servizio di Dialisi Covid del“V. Cervello”.
3. Una Formazione specifica, per almeno cinque giovani Infermieri.
Insanitas ha contattato Villa Sofia-Cervello, non appena dovesse arrivare una replica sarà pubblicata.