A seguito della riunione del Coordinamento regionale tenutasi a Siracusa, i presidenti degli Ordini delle Professioni Infermieristiche delle nove province siciliane hanno scritto all’assessore alla Salute Ruggero Razza una lettera per sottolineare le emergenze e le criticità del sistema sanitario, con particolare riferimento al progressivo sgretolamento della professione infermieristica.
“Siamo di fronte ad una crisi organizzativa e di prospettiva che riguarda i professionisti della salute, a partire dalla carenza del personale – afferma il presidente di OPI Palermo Franco Gargano (nella foto)- L’intera rete ospedaliera siciliana soffre una grave crisi di organico e la situazione da critica diventa drammatica se consideriamo il personale infermieristico specializzato”.
È notizia recente che la Sicilia ha il record negativo di numero di infermieri: secondo le stime pubblicate dal Centro studi della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (FNOPI) nella regione mancano 9.755 infermieri.
«Ciò significa- continua Gargano- che ogni professionista si trova a dover assistere più del doppio dei pazienti di cui si dovrebbe occupare, che per legge sono al massimo sei. Qui in Sicilia invece ciascun infermiere è costretto ad occuparsi mediamente di 12/13 pazienti al giorno. Una situazione letteralmente insostenibile».
Un secondo grave problema sottolineato dai presidente provinciali dell’OPI è rappresentato dalla modalità di gestione degli Ospedali di Comunità: «Riteniamo che la responsabilità gestionale e organizzativa complessiva debba essere attribuita al Direttore del Distretto (o figura equivalente o delegata) il quale svolge funzioni di collegamento con i responsabili sanitari, clinici, assistenziali e la direzione sanitaria. Ogni tentativo voto a cambiare questa versione è un ulteriore segno del clima di oppressione e svilimento della professione infermieristica».
«Sentiamo il dovere di sollecitare l’assessore Razza a portare in sede di Conferenza Stato Regioni i problemi sopra indicati che non sono più emendabili- si legge nella nota inviata all’assessore- sperando di trovare un maggiore riscontro rispetto a quanto avvenuto con la recente pubblicazione della nuova Rete Ospedaliera, la quale ha oscurato il processo di qualificazione della figura dell’infermiere quale professionista autonomo nell’ambito delle attività di prevenzione, cura e salvaguardia della salute collettiva».