Si sono svolte nelle tre sedi provinciali le prime elezioni per il Consiglio Direttivo e del Collegio dei revisori dei conti dell’Ordine interprovinciale (OFI) della professione sanitaria di Fisioterapista di Catania, Ragusa e Siracusa. Nella prima seduta del Consiglio Direttivo, svoltasi il 17 aprile 2023, sono state attribuite le relative cariche.
Consiglio Direttivo
Presidente: Meli Orazio Renato. Vice Presidente: Parisi Antonino. Segretario: Mulè Enza. Tesoriere: Coltraro Giovanna Loriana.
Consiglieri: Bufalino Rita, Coli Christian, Cultrera Giuseppe, Di Rosa Teresa, D’Urso Valentina, Ganci Giovanni, Grecuzzo Roberto, La Terra Nunzio, Morello Giovanni, Lanteri Paolo e Torre Pietro Corrado
Collegio dei Revisori dei conti:
Componenti effettivi: Dott.ssa Burgio Sonia, Dott. Gieri Giacomo
Supplente: Dott. Coco Guglielmo
In coerenza con il programma proposto in occasione della campagna pre-elettorale, è intento del Consiglio direttivo fornire forte supporto per la crescita della professione attraverso azioni orientate alla difesa dell’autonomia e della responsabilità del Fisioterapista, alla promozione della cultura della fisioterapia, alla valorizzazione dei contributi e allo sviluppo di collaborazioni con gli iscritti promotori di iniziative a favore della professione ed alla diffusione delle lodevoli iniziative professionali e culturali provenienti dai giovani Fisioterapisti.
Attraverso queste azioni si intende sensibilizzare le istituzioni interessate e i cittadini affinché possa crescere la consapevolezza dell’importanza della figura del Fisioterapista, sia nella fase di cura in ospedale, ma anche nell’ambito del territorio per l’assistenza riabilitativa a favore della disabilità, fragilità/non autosufficienza, cronicità, ma senza tralasciare, in una visione anticipatoria e proattiva, l’ambito degli interventi rivolti alla prevenzione.
Un’attenzione particolare vuole essere dedicata al contrasto di fenomeni che danneggiano la professione, quali l’abusivismo della professione di fisioterapista, piaga dilagante nel territorio e preoccupante condizione di rischio per i pazienti, il mancato riconoscimento dell’equo compenso nel lavoro dipendente e nella libera professione, anche utilizzando strategie di comunicazione continua ed efficace verso gli iscritti, le istituzioni e i cittadini.