Palermo per tre giorni capitale dell’oncologia italiana. Fari puntati sul capoluogo siciliano per il XXI congresso del CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri) che pone al centro del dibattito le c.d. Reti Oncologiche Ospedaliere, ovvero quelle strutture organizzative capaci di mettere in rete le strutture oncologiche ed i professionisti, al fine di facilitare l’eccesso alle cure e di garantire l’uniformità dei trattamenti su base regionale.
In alto a destra il video di Insanitas con le interviste.
«Sebbene l’Italia sia uno dei paesi più all’avanguardia in campo oncologico, il problema delle Reti Oncologiche rimane molto grave- afferma Maurizio Tomirotti, presidente uscente di CIPOMO- Solo 6 regioni (Piemonte, Trentino, Lombardia, Umbria, Veneto, Toscana) dispongono di una rete oncologica attiva. Tasselli di un mosaico che va completato al più presto per facilitare il percorso di cure dei malati oncologici ma anche per la razionalizzazione delle risorse».
«Per questo- continua Tomirotti- è necessario implementarle secondo linee di indirizzo comuni, sviluppando una regia efficace tra gli organismi di governance (Ministero, Authorities, Regioni), rivedendo le modalità di finanziamento e di accesso alle risorse con razionalità, onestà e con l’esclusivo obiettivo di garantire non tutto a tutti, bensì tutto quanto è davvero utile ai cittadini e ai pazienti che davvero se ne possono giovare. Esorto pertanto le regioni italiane a predisporre al più presto una rete seguendo le linee guide predisposte da CIPOMO e AIOM, presentate lo scorso ottobre ad Agenas. Solo così riusciremo a fare quel salto di qualità necessario per la sopravvivenza e la cura dei nostri pazienti.”
Così è stato introdotti il XXI Congresso CIPOMO dal titolo “L’ARS Medica in Oncologia e i tasselli del suo mosaico”. Ad avviare i lavori la lettura magistrale del professor Paolo Marchetti sulla storia dell’oncologia e la storia naturale dei tumori: “la seconda ha guidato la prima o la prima ha modificato la seconda”, introdotta dal professore Sergio Crispino.
Poi si è discusso dei nuovi modelli organizzativi, a partire dalla possibile estensione delle c.d. Breast Unit (modello organizzativo già sperimentate in alcuni tipi di neoplasie, come il carcinoma mammario) ad altre patologie oncologiche. Si è discusso anche della validità dei sistemi “Hub” e “Spoke” per l’organizzazione delle reti oncologiche.
A seguire un focus dedicato ai percorsi diagnostici terapeutici assistenziali: dalla riabilitazione fisica e psichica alla strategia di gestione dei pazienti e dei care giver. Alle 18.30 la cerimonia di apertura dell’evento, introdotta dai presidenti del congresso Livio Blasi, Paolo Tralongo e Maurizio Tomirotti.
Emozione durante le testimonianze dei colleghi costretti ad operare in condizioni di estrema emergenza, come nel caso dei terremoti dell’Emilia e del centro Italia. Il Collegio nazionale, in segno di vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dalla tragedia ha consegnato al sindaco di Ascoli Piceno un assegno. Un piccolo ma significativo segno di vicinanza a quelle popolazioni così profondamente segnate.
Particolarmente apprezzata la lettura dedicata ad alimentazione e cancro, con l’esposizione di un progetto di ricerca dedicato all’area del Mediterraneo e focalizzato su alcune cultivar dotate di particolari proprietà, antiossidanti ed antitumorali, come ad esempio i biofenoli contenuti in alcune produzioni olivicole autoctone della Sicilia.
Presenti anche il direttore generale dell’Arnas Civico Giovanni Migliore, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il vice presidente dell’Ars Giuseppe Lupo, che hanno rivolto un indirizzo di saluto ai numerosi partecipanti alla cerimonia di inaugurazione del Congresso che si è svolto nell’elegante contesto della Sala Gialla dell’ARS.
«Nelle giornate congressuali si affronteranno le problematiche di come si deve organizzare un percorso diagnostico terapeutico e come questo possa migliorare lo stato di salute del paziente, e nello stesso tempo si deve valutare se il percorso può liberare risorse economiche per poter offrire al paziente il miglior trattamento appropriato e personalizzato- ha affermato il dott. Livio Blasi– Pertanto, questo viaggio ci condurrà verso i trattamenti medici personalizzati e ci soffermeremo a valutare l’impatto che l’immunoterapia può e darà ai pazienti oncologici. Alcune tavole rotonde svilupperanno tematiche come gli indicatori di processo per i percorsi diagnostico-terapeutici, la ricerca in corsia dando voce ai pazienti e agli operatori e l’informazione/disinformazione con un dibattito tra esperti nel settore giornalistico e medici».
«Grazie ai numerosi progressi terapeutici e alla diagnosi precoce, il numero di sopravvissuti al cancro negli ultimi trent’anni si è quasi triplicato. In Italia- ricorda il dott. Paolo Tralongo– il numero stimato di persone che vivono dopo una precedente diagnosi di cancro è superiore ai 3 milioni; di questi più del 60% presenta un tempo alla diagnosi di almeno 5 anni e più di 700.000 sono considerati “guariti”. A fronte di questi risultati ottimistici vi sono, tuttavia, nuove sfide per questi pazienti che si traducono nel manifestarsi di un nuovo paradigma assistenziale che, riconoscendo una esperienza di malattia totalmente diversa e con espressione più articolata (i tasselli), richiede una nuova organizzazione assistenziale. Un piano, centrato sul paziente, che aggrega armonicamente i tasselli, consente di comporre il mosaico dell’arte medica in oncologia. Di questi tasselli e della loro migliore aggregazione si discuterà durante il Congresso di Palermo».
I lavori congressuali continueranno oggi (venerdì) con tre nuove sessioni dedicate alle “Target Therapy”, all’Immunoterapia ed alla Chemioterapia antiblastica. In programma anche l’elezione del nuovo presidente nazionale CIPOMO.