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Nuovi dg della Sanità siciliana, i sindacati: «Siano scelti per la competenza e non l’appartenenza»

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria: «Chiediamo al governo Musumeci di valutare attentamente i curricula e di poter avere direttori generali all’altezza del compito».

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PALERMO. Segreterie delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria in allarme per le nomine dei futuri manager della sanità siciliana. Competenza e non appartenenza, questa la richiesta principale sulla nomina dei nuovi direttori generali.

La decisione definitiva verrà presa in questi giorni dalla giunta regionale. «Non vogliamo fare polemica su chi verrà nominato- dice Renato Costa, segretario regionale CGIL Medici Sicilia– Tuttavia chiediamo che vengano rispettati i criteri di competenza e affidabilità e non di appartenenza. Siamo stati per troppo tempo senza una governance delle nostre aziende sanitarie. Il vero auspicio che queste nomine ci siano e che i nuovi direttori generali vengano messi nelle condizioni di poter lavorare».

Ed ancora: «Riteniamo infatti che se un direttore generale non corrisponda agli standard secondo il giudizio del governo vada tolto ma se un direttore generale ha operato correttamente e quindi può essere rinominato, ci risulta incomprensibile l’idea che venga spostato da un’azienda all’altra. Questo spostamento- conclude Costa- causerebbe un disagio all’azienda che lascia ma anche a quella in cui si inserisce nelle fasi iniziali».

Interviene anche l’Uil Fpl Medici: «Si vociferano spostamenti dei direttori generali da un’azienda all’altra- aggiunge il segretario regionale Fortunato Parisi– ma è necessario un cambio di rotta. È necessario che si rispetti un criterio di merito e di professionalità e non di appartenenza politica e serve un confronto con le rappresentanze sindacali. Sappiamo infatti che alcuni direttori generali attualmente in carica non hanno nemmeno raggiunto la sufficienza da parte della valutazione dell’Agenas.  Chiediamo al governo Musumeci di valutare attentamente i curricula e di poter avere persone all’altezza del compito a cui sono chiamati».

«Le nomine hanno funzione nodale per lo sviluppo dei servizi sanitari del sistema regionale- sostiene Massimo Farinella, segretario regionale Cisl Medici– Questo è il punto dal quale si potrà ripartire per la riorganizzazione del sistema anche in attesa dell’approvazione della rete ospedaliera ancora non definita. L’asincronia fra gli atti di programmazione e l’attuazione potrebbero mantenere in grave sofferenza il sistema sanitario regionale, con grandissima difficoltà di accedere alle cure in maniera ordinata e rapida. Se le nomine dimostrano delle carenze già in partenza, dubitiamo che possano esservi dei miglioramenti».

Secondo i dati resi noti dal Ministero della Salute, la Sicilia versa in un profondo fallimento gestionale. «Mancano le reti tempo-dipendenti e i protocolli di intesa tra Regione e Università- sottolinea Angelo Collodoro, vicesegretario regionale CIMO– Manca pure l’adempimento relativo al percorso nascita e si presentano gravi criticità al settore della prevenzione. Se è vero che questo governo ha ereditato una situazione disastrosa è anche vero che è in carica da un anno e la fotografia del ministero è ancora disastrosa. Sulla vicenda delle nomine quindi chiediamo una rottura con il passato e che chi non ha i titoli non venga chiamato a governare».

«Sia la selezione che le nomine- dichiara Gaspare Calì, presidente regionale FVM– avvenute a porte chiuse e non pubblicamente, riteniamo che non siano adeguate a ciò di cui ha bisogno in questo momento la sanità siciliana. Ha bisogno di manager che non siano la propaggine delle decisioni politiche ma che siano adeguati a portare a regime una sanità allo sfacelo».

Simile la posizione di FASSID: «Ci dispiace constatare- afferma Filippo Mangiapane, vicesegretario regionale- che le modalità di selezione abbiano escluso figure nuove e validi professionisti e abbiano promosso i protagonisti di una stagione non felice della sanità siciliana. Noi chiediamo scelte coraggiose che diano una risposta alla richiesta di salute dei cittadini e dei pazienti siciliani a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa».

«La politica regionale deve prendersi la responsabilità della salute del cittadino. Siamo consapevoli- aggiunge Antonino Palermo, segretario regionale Anaao Assomed– del difficile momento che sta vivendo la regione Sicilia. Vogliamo stimolare la politica relativamente alle nomine dei nuovi direttori generali affinchè riparta tutto in maniera trasparente e garantendo il merito».

«I tempi della politica non corrispondono a quelli della sanità. La sanità- conclude Emanuele Scarpuzza, presidente regionale Aaroi Emac– ha bisogno di programmazione, di organizzazione e di condivisione degli obiettivi che solo un direttore generale adeguato può attuare. Ci attendiamo fiduciosi che la politica prenda delle decisioni immediate si impegni a rispettare i criteri di meritocrazia per offrire ai cittadini un’adeguata assistenza».

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