PALERMO. Alcuni segnalano refusi, altri opacità, altri ancora puntano l’indice contro vere e proprie omissioni. Seppur con sfumature diverse, la bozza della nuova rete ospedaliera siciliana continua a non piacere ai sindacati.
Una posizione ribadita nel corso di un secondo incontro nei locali di piazza Ziino. Oltre alla Cisl (leggi qui), anche altri sindacati, infatti, hanno sollevato più di una perplessità e lo hanno fatto carte alla mano.
A tutti l’assessore Ruggero Razza ha garantito che le proposte di modifiche ed integrazioni saranno valutate in questi giorni per eventualmente essere inserite nella versione finale del documento.
Secondo il Cimo, ad esempio, «sono solo 75, e non 1.715 come invece annunciato qualche giorno fa dall’assessore, i nuovi posti letto previsti nella rete ospedaliera appena presentata».
Il sindacato dei medici ha presentato una comparazione tra i posti letto presenti nella vigente rete ospedaliera, deliberata lo scorso anno dall’ex assessore Baldo Gucciardi, e quelli previsti nella proposta attuale dell’assessore Razza.
Il Cimo sottolinea che le Asp non guadagnano nessun posto letto con la nuova rete, anzi ne perdono 51; le aziende ospedaliere, invece, hanno un incremento di 126 posti letto di cui 122 nell’area catanese, mentre la provincia più penalizzata è quella palermitana con una perdita di 26 posti letto.
«È stato chiesto ai sindacati di lavorare su carte incomplete e solo in 4 giorni- commenta Angelo Collodoro, vicesegretario regionale CIMO- Il documento assessoriale è paragonabile a quello dell’ex assessore Gucciardi, solo leggermente modificato. Anche questo presenta molti refusi. In molte aziende, specie ospedaliere, infatti, persistono sperequazioni di primariati doppioni».
Ed aggiunge: «Vediamo opacità ovunque: sui dati dei posti letto per le strutture private; sulla rete dell’assistenza territoriale che se meglio organizzata riuscirebbe a dare risposta alla domanda di salute dei cittadini, facendo da filtro agli ospedali, e sulle reti tempo dipendenti (trauma center, ictus, infarto)».
I sindacati sono apparsi coesi nell’esternare la difficoltà di realizzazione di un’accurata analisi della proposta di rete ospedaliera nei pochi giorni concessi dall’assessorato.
La Uil Fpl ha inviato, prima dell’incontro ufficiale, una nota all’assessore, definendo la rete «uno strumento incompleto che nulla dice in ordine alla integrazione della rete territoriale con quella ospedaliera. Non si può sottacere la mancata trasmissione dei dati economici e degli investimenti che la Regione intende fare».
Si legge ancora nella nota: «Riteniamo che la risposta ai bisogni in tema salute non possa passare dalla semplice eliminazione delle Unità Operative Complesse, modus operante fuorviante ed improduttivo». Sollecitati pure chiarimenti sul criterio utilizzato nella scelta della eliminazione o mantenimento delle Unità operative complesse.
Un documento con 8 pagine di osservazioni, quello consegnato a Razza dall’Anaao Assomed, in cui si evidenzia la preoccupazione per la possibile difficoltà a garantire una effettiva copertura del personale sanitario, sia medici che infermieri, per le nuove UO Semplici e Dipartimentali inserite nella rete ospedaliera. Il timore, infatti, è che le assunzioni e le previsioni di incremento di organico non possano essere adeguate.
Inoltre, Anaao sottolinea l’apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessorato e per la scelta di organizzare il territorio siciliano in 4 bacini diversi; chiede però che in ciascun bacino siano presenti le stesse specialità, distribuite per fasce di popolazione e scelte calcolando volumi ed esiti.
Nella nota il sindacato mette in evidenza i refusi. Tra le altre, sottolinea l’assenza di una radioterapia nella provincia di Siracusa; la mancanza della gastroenterologia ad Agrigento; la cancellazione dell’ UOC dedicata allo scompenso cardiaco dell’AOUP di Catania; un numero regionale di strutture di fisica sanitaria e di medicine nucleari inferiore a quello previsto dal DM70.
«La rete Ospedaliera sembra una tela di Penelope- conclude la nota firmata da Antonino Palermo, segretario regionale di Anaao Assomed– Negli ultimi anni infatti alcune strutture ospedaliere sono state declassificate, riclassificate e/o di nuovo promosse a livelli superiori ma nel frattempo, a causa del blocco di assunzioni, molte discipline sono diventate solo un mero contenitore di concetti sulla carta della programmazione. Senza le risorse umane adeguate la situazione del sistema sanitario siciliano imploderà in tempi brevi”.