PALERMO. Dopo l’ennesima aggressione contro gli operatori sanitari siciliani- stavolta nei confronti di un medici al pronto soccorso di Villa Sofia- ritorna a protestare il sindacato Cimo.
«Ancora una volta assistiamo ad una aggressione inaudita- sottolinea il vice segretario regionale Angelo Collodoro- Mentre il governo regionale taglia nastri per inaugurazioni fantasma, tutto il personale sanitario medico ed infermieristico rimane in attesa di provvedimenti seri che mettano fine ad episodi del genere. Non ci rassegneremo a questa scia infinita di aggressioni. La Cimo si costituirà parte civile a difesa dei colleghi rei di essere servitori delle istituzioni senza tutele istituzionali».
Inoltre Collodoro aggiunge che «il pronto soccorso di Villa Sofia continua ad essere privo di videosorveglianza funzionante, nonostante da anni l’impianto sia stato acquistato ed installato» e conclude: «Non si possono sottacere la responsabilità dei direttori generali che si sono susseguiti nel tempo e hanno ignorato tutti i richiami all’attivazione dei sistemi di videosorveglianza installati. E non si può sottacere il ruolo di controllo e vigilanza che dovrebbe esercitare l’assessorato regionale alla sanità sulle aziende inadempienti».