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ASP e Ospedali

A Messina

Neonato morto cinque giorni dopo il parto, rinvio a giudizio per due medici

Ci sarà un processo per accertare eventuali responsabilità sulla tragica scomparsa del piccolo Giovanni Cucinotta, avvenuta nel 2017 a Messina.

Tempo di lettura: 2 minuti

MESSINA. «Questo rappresenta per noi un piccolo passo in avanti, sappiamo che ancora c’è tanta strada da fare, ma abbiamo fiducia nella giustizia». I genitori del piccolo Giovanni Cucinotta commentano così il rinvio a giudizio dal Tribunale di Messina di due dei cinque medici iscritti nel registro degli indagati per la morte del neonato, avvenuta nel settembre del 2017, a cinque giorni dal parto.

Certificata dal Policlinico “G.Martino”, la morte di Giovannino è stata attribuita ad un “arresto cardiocircolatorio e respiratorio consecutivo ad encefalopatia ipossica-ischemica prodotta da ipossiemia fetale acuta e verosimilmente aggravatasi in corso di parto distocico (distocia di spalla)”, diagnosi che ha spinto i genitori del bambino, Lucio Cucinotta e Valentina Sidoti, a sporgere denuncia contro l’equipe dell’Ospedale “Papardo” che ha eseguito il parto e contro il ginecologo di famiglia.

Con l’ipotesi di reato di omicidio colposo e “responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario” saranno quindi processati Silvano Arbuse, specialista di famiglia, e Annamaria Pullia, in quel momento responsabile dell’equipe ospedaliera.

Sono diverse le negligenze che sono state attribuite dall’accusa ai medici, tra tutte il fatto di non aver eseguito il parto cesareo, dato che il bambino pesava 4,8 Kg potrebbe averne avuto bisogno.

Adesso sarà la magistratura ad accertare le eventuali responsabilità dei due medici, i quali saranno assistiti dagli avvocati Francesco Rizzo, Massimo Marchese e Aurora Notarianni.

I genitori di Giovannino, in quanto parte civile, saranno rappresentati in giudizio dagli avvocati Salvatore Silvestro e Carmelo Mobilia.

 

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