PALERMO. Sarà una lunga battaglia legale. Ma sul piatto “ballano” parecchi soldini. Nel 2012 morì il dottor Eugenio Rappa, che lavorava presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Di Cristina di Palermo.
I parenti non hanno dubbi: la morte del dottore Rappa è riconducibile ai turni massacranti senza ore libere. Per questo hanno avviato una causa contro l’Arnas Civico di Palermo chiedendo il risarcimento di 2.568.380 euro. Una cifra “paurosa” che potrebbe, in caso di sconfitta legale, sconvolgere il bilancio dell’ospedale palermitano.
Intanto il Civico ha dato incarico all’avvocato Enrico Cadelo di seguire la vicenda. E quest’ultimo sta chiamando a testimoniare alcuni colleghi del dottor Rappa che possono fare luce su questa storia «al fine strumentale- si legge in una nota dell’avvocato- di ottenere la produzione in giudizio delle perizie e di tutti gli atti, che parrebbero deporre favorevolmente per la carenza di responsabilità dei medici, che al tempo erano preposti all’unità del reparto di anestesia e rianimazione pediatrica, oltre alla eventuale necessità di chiamare la compagnia assicurativa nell’ipotesi in cui il sinistro sia stato denunciato».