L’ultimo aggiornamento sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) pubblicato da insanitas lo scorso 8 gennaio (LEGGI QUI), aveva lasciato la Regione Siciliana ancora al terzultimo posto in Italia (con la valutazione dei dati riferiti all’anno 2018) adesso, con il Nuovo Sistema di Garanzia, l’Isola balza al 13° posto fra le regioni italiane.
Esattamente a 5 mesi di distanza arriva la tabella che classifica la qualità dei servizi sanitari regionali in base al Nuovo Sistema di Garanzia (NSG). Questa nuova metodologia, a differenza della precedente, non fa una media, ma valuta distintamente le tre aree di assistenza (Ospedale, Distretto, Prevenzione) e attribuisce loro un valore compreso in un range 0-100. La garanzia di erogazione dei LEA si intende raggiunta qualora, entro ciascun livello, sia raggiunto un punteggio pari o superiore a 60.
E’ bene ricordare che il Nuovo Sistema di Garanzia Lea entrerà in vigore effettivamente solo con i dati relativi al 2020, quindi quella pubblicata qui di seguito, riferita ai dati del 2017, rappresenta la seconda “Sperimentazione” dopo quella relativa ai dati del 2016, ed ha il valore di una proiezione che, comunque, fatta eccezione per la prevenzione, presenta dati incoraggianti per la Sicilia.
Gli indicatori individuati dal NSG sono 88:
- 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica;
- 33 per l’assistenza distrettuale;
- 24 per l’assistenza ospedaliera;
- 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario;
- 1 indicatore di equità sociale;
- 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali – PDTA).
La sperimentazione
Nell’ambito del Comitato LEA è stato istituito un tavolo tecnico con l’obiettivo di sperimentare la metodologia di monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza prevista dal decreto sul Nuovo Sistema di Garanzia. Nello specifico, il sottogruppo ha provveduto alla sperimentazione della metodologia di monitoraggio dei LEA prevista dal NSG sul sottoinsieme di indicatori valutativo che sostituirà la Griglia LEA a partire dall’anno di valutazione 2020. Il sottoinsieme di 22 indicatori viene definito CORE. Gli indicatori selezionati per le tre aree di assistenza sono i seguenti:
OSPEDALIERA
- Tasso di ospedalizzazione (ordinario e diurno) standardizzato per 1000 residenti
- Proporzione di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a 135 interventi annui
- Rapporto tra ricoveri attribuiti a DRG ad alto rischio di inappropriatezza e ricoveri attribuiti a DRG non a rischio di inappropriatezza in regime ordinario
- Proporzione colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore a 3 giorni
- Percentuale di pazienti (età 65+) con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giornate in regime ordinario
- % di Parti cesarei primari in strutture con meno di 1.000 parti all’anno
- % di Parti cesarei primari in strutture con 1.000 parti e oltre all’anno.
PREVENZIONE
- Copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib)
- Copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per la 1° dose di vaccino contro morbillo, parotite, rosolia (MPR)
- Copertura delle principali attività riferite al controllo delle anagrafi animali, della alimentazione degli animali da reddito e della somministrazione di farmaci ai fini delle garanzie di sicurezza alimentare per il cittadino
- Copertura delle principali attività di controllo per la contaminazione degli alimenti, con particolare riferimento alla ricerca di sostanze illecite, di residui di contaminanti, di farmaci, di fitofarmaci e di additivi negli alimenti di origine animale e vegetale
- Indicatore composito sugli stili di vita
- Proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per mammella; Proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per cervice uterina; Proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per colon retto.
DISTRETTUALE
- Tasso di ospedalizzazione standardizzato in età adulta (≥ 18 anni) per: complicanze (a breve e lungo termine) per diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e scompenso cardiaco
- Tasso di ospedalizzazione standardizzato (per 100.000 ab.) in età pediatrica (< 18 anni) per asma e gastroenterite
- Intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso
- Percentuale di prestazioni, garantite entro i tempi, della classe di priorità B in rapporto al totale di prestazioni di classe B
- Consumo di farmaci sentinella/traccianti per 1.000 abitanti. Antibiotici
- Tasso di pazienti trattati in ADI (CIA 1, CIA 2, CIA 3)
- Percentuale di ricoveri ripetuti in psichiatria sul totale dei ricoveri per patologie psichiatriche
- Numero deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative sul numero deceduti per causa di tumore
- Numero di anziani con età ≥ 75 anni non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale R1, R2, R3 in rapporto alla popolazione residente per 1000 abitanti.
LA NUOVA CLASSIFICA (Sperimentazione dati 2017)
Dalla elaborazione dei dati relativi all’anno 2017 emerge un miglioramento rispetto alla prima simulazione: risultano infatti adempienti in tutte e tre le categorie 11 regioni, rispetto alle 9 del 2016, ed in particolare: Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche (già presenti nella simulazione effettuata con i dati del 2016) alle quali si aggiungono le new entry Abruzzo e Puglia.
Un passo indietro Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Basilicata e Sicilia che non raggiungono il punteggio minimo in una sola area, mentre nelle altre due presentano un valore compreso tra i 70 e gli 86 punti.
In particolare in Sicilia risulta carente la prevenzione, dove l’insufficienza della copertura dei vaccini si accompagna ad un livello degli screening al di sotto della soglia critica. Nell’area della prevenzione la Regione Siciliana riesce a racimolare un punteggio finale di 50,20, il peggiore fra le regioni Italiane. Decisamente meglio il dato sui servizi ospedalieri, che raggiunge un ragguardevole 73,05 (12° posto). Ancora migliore il dato sui servizi sanitari distrettuali con un punteggio di 74,87 che vale il 9* posto su scala nazionale. La somma dei tre dati pone la Sicilia al 13° posto fra le regioni Italiane, decisamente meglio rispetto al 19° posto ottenuto con gli ultimi dati LEA.
Livelli insufficienti in due livelli di assistenza su tre si riscontrano nella Provincia Autonoma di Bolzano (prevenzione e distrettuale), in Molise e Campania (ospedaliera e distrettuale) e Calabria (prevenzione e distrettuale).