Riceviamo e pubblichiamo questa segnalazione.
«Sono Gianfranco Episcopo, infermiere di terapia intensiva che lavora in Ismett da circa 18 anni, impegnato nel reparto di Terapia Intesiva Covid da ottobre 2020. Come infermiere da sempre ritengo fondamentale il mio operato, espletato al servizio della collettività. Curare e prendersi cura è un dovere deontologico e profondamente morale, insieme ai miei colleghi stiamo attraversando un periodo storico al limite delle forze fisiche e psicologiche per fronteggiare i casi di covid 19 che afferiscono al nostro reparto.
Un anno fa non avevamo i DPI e non avevamo i vaccini, oggi abbiamo tutto questo ma la confusione e la disorganizzazione per quello che vedo regna sovrana. A tal proposito proprio per raggiungere la tanto attesa immunità di gregge ci si sta focalizzando sugli hub vaccinali, ma il territorio che è il luogo più importante per arginare la pandemia non viene considerato. Eppure le Asp hanno la medicina del territorio, strutture ben organizzate forse sulla carta. Porto alla vostra attenzione un problema che riguarda il mio paese natale, Ciminna. Ci sono circa 19 disabili più i loro rispettivi cargiver, registrati regolarmente nella piattaforma ma finora non sono stati vaccinati, così come nei Comuni di Baucina e Ventimiglia di Sicilia. Il numero complessivo è circa 100 persone, 50 disabili e 50 cargiver. Nel mio Comune il mio sindaco ha telefonato al distretto sanitario di Misilmeri e asseriscono di non avere medici per vaccinare.
Vorremmo con voi affrontare nello specifico questo argomento in presenza del garante dei disabili del mio paese, del sindaco e del sottoscritto, perché questi Comuni dell’entroterra ad oggi sono stati dimenticati. I medici ci sono e sono i medici di base, gli operatori infermieri ci sono, quelli del posto, e potrebbero espletare il loro operato al servizio di queste comunità a titolo gratuito, ma a mio avviso manca la volontà. Io stesso ho una mamma paraplegica e allettata, che non è stata vaccinata ed è regolarmente prenotata, in attesa dal 23 febbraio. Le poche volte che ho visto mamma sono state dal balcone della palazzina di mia sorella. Vorrei tanto poterla abbracciare ma non posso, è un soggetto vulnerabile. Vorrei denunciare il disservizio causato dall’ASP 6, in particolare dal Distretto di Misilmeri. Non chiedo la luna, chiedo solo di potere riabbracciare la mia cara mamma e di risolvere il problema di tutta la comunità di disabili del mio caro e amato paese».