PALERMO. Oltre 300 specialiste provenienti da tutto il mondo per discutere di medicina di genere. È l’obiettivo del XXXVIII Congresso Nazionale dell’AIDM (Associazione Italiana Donne Medico) e primo meeting internazionale in Italia dal titolo “Approccio multidisciplinare alle malattie croniche e differenze di genere” organizzato a Palermo dal 27 al 29 aprile.
Tre giorni per analizzare e confrontarsi sui temi della salute al femminile, sulla differente gestione delle malattie croniche negli uomini e nelle donne e sulle violenze che le donne medico subiscono sul posto di lavoro.
Si fa sempre più pressante la necessità di concepire un approccio differente per un paziente di sesso maschile e per uno di sesso femminile a una stessa patologia. «Conosciamo per esempio- spiega Marina Rizzo, Presidente Sezione Palermo AIDM- come si presenta l’infarto nelle persone di sesso maschile ma non sappiamo che nelle donne spesso sono i problemi gastrici i primi sintomi di infarto. Questo perché la donna non viene gestita nella maniera corretta e spesso abbiamo delle morti in pronto soccorso di donne con infarto».
Diverso è anche l’approccio di una donna medico nel rapporto medico-paziente, in cui è capace di gestire con più sensibilità e attenzione eventuali criticità che si possono verificare non solo con il malato ma anche con i familiari. «La donna è portata- continua Marina Rizzo- a una maggiore comunicazione, a un contatto diverso con le persone della famiglia e questo si riversa anche nei rapporti con i malati. Si è visto infatti che quando c’è una donna medico a gestire le problematiche spesso si riducono le motivazioni di ospedalizzazione».
L’avanzare dell’età media causa anche un aumento delle patologie croniche che richiedono trattamenti diversi in base al sesso del paziente. «Con l’avanzare dell’età media soprattutto nelle donne le polipatologie si sommano con tutte le loro peculiarità legate a problemi ormonali», spiega Marina Rizzo.
Ma l’accrescersi delle cronicità incide anche sul bilancio economico statale: «Le malattie croniche degenerative sono una piaga sociale- aggiunge Caterina Ermio, Presidente Nazionale AIDM- e una piaga economica. La tematica della salute nella spesa sanitaria. Se si fa ancora più prevenzione è ovvio che le risposte saranno migliori per la salute del cittadino».
Insieme alla MWIA (Medical Women’s International Association) l’AIDM ha affrontato anche un tema scottante che affligge tutte le donne medico nel mondo: la violenza e gli abusi sessuali sul posto di lavoro.
«L’anno scorso- racconta Antonella Vezzani, vicepresidente Southern Europe MWIA- abbiamo condotto questa ricerca a livello internazionale e purtroppo si vede che è ancora una realtà ancora poco conosciuta e per la quale si fa ancora troppo poco. Il MWIA ha intenzione di dettare delle nuove linee guida che spingano le istituzioni a prendere dei provvedimenti».
E infatti qualche passo in avanti a Palermo si sta facendo: «L’AIDM sta lavorando insieme all’Ordine dei Medici, insieme all’Assessore, insieme al Prefetto e a tutte le forze deputate alla sicurezza- conclude Marina Rizzo- e sono state già attivate una serie di procedure per migliorare la gestione della violenza sia nelle guardie mediche che nei reparti di emergenza com’è il pronto soccorso».