PALERMO. Prosegue l’iniziativa “37 milioni in 37 giorni” attraverso cui Consulcesi consegna assegni di rimborso firmati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in favore di quanti si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza ricevere il corretto trattamento economico, così come previsto dalle direttive Ue in materia.
Vengono rimborsati 81 Medici con un importo complessivo di oltre 2 milioni e 400 mila euro, così suddivisi: 3 Agrigento per 61 mila euro; 6 Caltanissetta per 154 mila euro; 18 Catania per 567 mila euro; 5 Enna per 140 mila euro; 7 Messina per 195 mila euro; 26 Palermo per 849 mila euro; 3 Ragusa per 125 mila euro; 9 Siracusa per 265 mila euro; 4 Trapani per 102 mila euro.
E nelle scorse settimane altri medici siciliani avevano ricevuto rimborsi per un totale di 11 milioni di euro.
In questo quadro e, di conseguenza, di fronte ad una continua emorragia di fondi pubblici da tempo si ragiona su un accordo transattivo per scongiurare un esborso complessivo superiore ai 5 miliardi di euro. Questo è quanto previsto anche dal Ddl 2400, attualmente in discussione al Senato, ma ancora arenato nelle Commissioni perché le modifiche proposte (spesso, paradossalmente, proprio da chi rappresenta i medici) hanno finito con “allargare le maglie” delle richieste, allungando i tempi e minando la sostenibilità economica del provvedimento.
La tappa siciliana della campagna “37 milioni in 37 giorni” ha raccolto il plauso anche di Toti Amato, presidente dell’OMCeO di Palermo: «Finalmente riconosciuto un diritto sancito dalle leggi europee ma per troppi anni negato a tanti colleghi medici. Adesso le istituzioni si attivino per trovare una soluzione definitiva a una vicenda che si trascina ormai da decenni».
«Continuiamo a rimborsare medici in tutta Italia con cifre imponenti- afferma Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi- Restituiamo non solo le somme dovute ma anche dignità a quei professionisti che negli anni della specializzazione sono stati penalizzati dalla mancata applicazione delle direttive Ue. Molti di loro, peraltro, spesso erano costretti a trovare delle occupazioni in quello che doveva essere il loro orario di riposo per potersi mantenere. Sebbene i nostri legali ritengano che in assenza di una norma attuativa, secondo i principi stabiliti dalla Cassazione, i termini di prescrizione non inizino a decorrere, invitiamo i medici specialisti a tutelarsi per far valere il diritto al rimborso, già riconosciuto a migliaia di medici. Per farlo è possibile seguire due strade: produrre un atto interruttivo gratuito oppure avviare l’azione legale, aderendo alla prossima azione collettiva del 15 luglio. A disposizione mille consulenti che rispondono al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet www.consulcesi.it».