Ci saranno 10 mila medici in meno nelle aziende sanitarie italiane già entro la fine del 2018, 40 mila tra il 2019 e il 2023. E questi sono solo alcuni dei dati che mettono a serio rischio, ancor di più nei prossimi anni, il Servizio Sanitario Nazionale pubblico malato da tempo.
«Contro questo progressivo depauperamento degli organici nelle aziende sanitarie e negli ospedali e il più che certo “crollo” sotto l’enorme mole di lavoro», medici, veterinari e dirigenti sanitari di tutte le sigle sindacali sciopereranno venerdì 23 novembre per l’intera giornata.
Si stima che in tutta Italia saranno rinviati 40 mila interventi chirurgici e centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche ed il blocco di tutta l’attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti.
Tuttavia saranno assicurate le attività di urgenza e di pronto soccorso.
Tra le richieste avanzate dalle categorie, quelle di finanziamenti adeguati per la Sanità volti a garantire il diritto dei cittadini a ricevere cure celeri e adeguate, e quello dei medici a prestare le stesse cure in condizioni quantomeno dignitose; la richiesta di nuove assunzioni che consentano al Servizio Sanitario Pubblico nazionale di poter fronteggiare la progressiva desertificazione delle corsie ed evitare l’emigrazione crescente dei nostri giovani all’estero; il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da 10 anni.
In Sicilia il sit-in di protesta avrà luogo a partire dalle ore 10 a Palermo, in piazza Ottavio Ziino davanti la sede dell’assessorato regionale alla Sanità.
IL DOCUMENTO DELL’INTERSINDACALE MEDICA