PALERMO. Recentemente diverse nazioni europee (Francia, Germania e Austria) hanno messo al bando le mascherine di stoffa nei negozi e sui mezzi pubblici, perché non garantiscono una protezione adeguata contro le varianti del Coronavirus attualmente note (inglese, brasiliana e sudafricana) che risultano altamente contagiose. In Italia finora nessun divieto, ma gli esperti consigliano di seguire questa strada.
Insanitas ha parlato dell’efficacia delle mascherine con Mario Biliardo (nella foto), presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Palermo, che in merito alle vicende di cronaca nazionale relative a lotti difettosi, specifica: «La certificazione è sicuramente uno standard importante per le mascherine ma non ha un sistema di sorveglianza basato su una rete di controllo continuo. In una situazione normale ci si affida all’ente certificatore, il quale appunto certifica che il prodotto su cui ha fatto le analisi sia conforme alle regole internazionali europee. Questa procedura però non viene eseguita su ogni singolo lotto, perché altrimenti passerebbe moltissimo tempo tra la fase di produzione e l’utilizzo finale del consumatore, quindi è in parte affidata alla correttezza del produttore. Qualche azienda, però, soprattutto dell’estremo Oriente, non è stato fedele nel mantenere gli stessi standard che ha mostrato durante le analisi, poiché si tratta di un mercato con elevati consumi in tutto il mondo e ci possono essere anche persone che ne approfittano in maniera illecita, contraffacendo il prodotto, attraverso il marchio riportato. Da qui i problemi che qualche Regione, compresa la nostra, hanno avuto negli ultimi mesi».
Inoltre, Bilardo ha aggiunto: «Per quanto riguarda gli acquisti di mascherine nelle farmacie, al 99 per cento i cittadini possono stare tranquilli. Non posso dire al 100 per cento solo perchè alcuni rivenditori o distributori hanno carpito la nostra buona fede proponendo e distribuendo materiale a monte falsificato. In quei casi miei colleghi hanno fatto denuncia alle autorità competenti».
Qui giù il servizio video di Insanitas