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Il caso

Malaria, un infettivologo per l’autopsia sulla salma di Loredana Guida

Il pm Elenia Manno ha disposto l'autopsia sulla salma della giornalista ed insegnante morta nel reparto di rianimazione dell'Ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento dopo aver contratto la malaria in Nigeria

Tempo di lettura: 2 minuti

È stata disposta dal pm Elenia Manno l’autopsia sulla salma di Loredana Guida, la giornalista ed insegnante di 43 anni morta ad Agrigento per malaria. Gli accertamenti verranno eseguiti con tutta probabilità nella giornata di domani dall’anatomopatologo alla presenza di un infettivologo. Secondo quanto è stato confermato dall’ospedale di Agrigento la giornalista aveva la malaria da plasmodium falciparum, un parassita che si annida nella zanzara Anofele, debellata in Sicilia oltre cinquant’anni fa.

IL CASO

Dopo essere tornata da una vacanza in Nigeria la giornalista ed insegnante agrigentina, avendo accusato dei malori, si era recata al pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni Di Dio, dove, secondo quanto rivelano i familiari, dopo circa 9 ore di attesa, aveva deciso di tornare a casa firmando le dimissioni. Successivamente le sue condizioni sono peggiorate ed è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione dello stesso ospedale, poi il decesso. I familiari accusano l’ospedale di non aver inizialmente diagnosticato la malattia, anche perchè la donna ha subito fatto presente ai medici del pronto soccorso di essere tornata da pochi giorni da Lagos. La Procura ha aperto un’inchiesta, per ora a carico di ignoti, acquisendo le cartelle cliniche e disponendo l’autopsia.

La ricostruzione dell’ospedale: Secondo Antonello Seminerio, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio, “la paziente è arrivata una prima volta al pronto soccorso il 15 gennaio, alle ore 11:40 circa. Dopo circa 4 ore è stata visitata e presa in carico con un codice verde. Aveva febbre alta, sono stati eseguiti degli esami di routine. Però poi la paziente ha firmato le proprie dimissioni ed è andata via. E’ ritornata dopo 5 giorni ma era già in coma, in condizioni critiche ed è stata quasi subito ricoverata in Rianimazione. Ci siamo confrontati anche con centri specialistici a Palermo soprattutto e a Roma per seguire i protocolli terapeutici previsti in questi casi”. Non c’è ancora nessuna inchiesta interna. “Ci riserviamo tutte le azioni opportune – ha spiegato Seminerio – in base a quello che emergerà dalla documentazione”

LEGGI IL NOSTRO APPROFONDIMENTO SULLA MALARIA

 

 

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