Pubblichiamo l’approfondimento sulla malaria del professore Antonio Cascio, infettivologo e docente ordinario di malattie infettive presso la facoltà di Medicina di Palermo
Cos’è la malaria? In quali parti del mondo è presente? perché si continua a morire ancora anche in Italia?
La malaria è una malattia causata da protozoi appartenenti al genere Plasmodium e trasmessi all’uomo da zanzare femmine infette, del genere Anopheles; tuttavia la trasmissione può avvenire anche a seguito di eventi accidentali come la puntura con aghi infetti o con le trasfusioni.
Le specie di plasmodi responsabili della malaria umana sono 5:
- Plasmodium falciparum, agente della cosiddetta terzana maligna endemico in Africa sub-Sahariana, Asia e America Latina, Papua-Nuova Guinea e in alcune isole del Pacifico orientale
- vivax, agente della terzana benigna, prevalente in Africa orientale, Asia e America Latina
- ovale agente di forme di terzana benigna, molto comune in Africa occidentale e raramente nel Pacifico
- malariae, responsabile della quartana benigna, presente non uniformemente e con una frequenza piuttosto bassa in aree tropicali e sub-tropicali
- knowlesi, simile a P. malariae, agente di malaria in alcune scimmie del Sud-est asiatico, dal 2008 è considerato una quinta specie di plasmodio responsabile di malaria nell’uomo.
La malaria è altamente endemica nell’Africa subsahariana, dove si verificano il maggior numero di casi e di decessi. È presente anche in Paesi del Sud-est asiatico, del Medio Oriente e dell’Asia Centrale, del Pacifico occidentale e dell’America centrale e meridionale. Quasi metà della popolazione mondiale, soprattutto quella residente in Paesi poveri, vive in aree a rischio malarico. Si stima che nel 2018 nel mondo ci siano stati 228 milioni di casi con 405.000 morti, di cui il 67% costituito da bambini di età inferiore ai 5 anni.
In Italia ogni anno ne vengono notificati circa 800 casi, la maggior parte dei quali in soggetti provenienti da zone endemiche (stranieri al primo ingresso in Italia) o stranieri residenti in Italia che si recano nel loro Paese di origine per incontrare parenti e amici e identificati con la sigla VFRs (Visiting Friends and Relatives) e in circa il 20% da italiani che si sono recati in zone endemiche per lavoro, turismo, o come missionari/volontari. La maggior parte dei casi italiani vengono segnalati in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. In Sicilia dal 2009 al luglio 2019 sono stati ricoverati 397 casi (di cui 167 italiani) di cui 4 sono deceduti (2 italiane, un indiano ed un somalo).
I plasmodi si replicano all’interno dei globuli rossi provocandone la distruzione con conseguente febbre e anemia che caratterizzano tutte le forme di malaria. Nel caso della terzana maligna i globuli rossi parassitati aderiscono alle pareti dei piccoli vasi sanguigni bloccando la circolazione del sangue e causando la sofferenza di tutti gli organi che andranno incontro a necrosi con conseguente insufficienza multiorgano e quindi la morte.
La malaria è prevenibile con la chemioprofilassi che è indicata per i viaggiatori diretti in aree endemiche. La scelta dei farmaci dipende dal Paese visitato, dalla tipologia di viaggio e dal tempo di permanenza e deve tenere conto dei possibili effetti collaterali dei farmaci stessi.
La malaria è curabile, ma la terzana maligna soprattutto se diagnosticata in ritardo, è associata ad un’alta letalità.
In conclusione tre messaggi: due rivolti a tutti… 1) prima di affrontare un viaggio (soprattutto in Africa o in Paesi tropicali) bisogna parlarne col proprio medico di fiducia; 2) in caso di malori al ritorno da un viaggio in paesi tropicali bisogna recarsi al più presto in un centro di Malattie Infettive, riferire i disturbi raccontando il viaggio. 3) Il terzo messaggio è rivolto a tutti i medici… di fronte a un paziente febbrile proveniente da una zona tropicale bisogna sempre pensare alla malaria ricordando che un ritardo diagnostico potrà causarne la morte.