PALERMO. Villa Sofia-Cervello in prima linea nella lotta ai tumori laringei: grazie alla presa in carico totale del paziente, si attesta 9° centro in Italia, secondo i dati Agenas, per il trattamento di questo tipo di patologia. Dalla diagnosi precoce dei tumori laringei, alla ricostruzione post intervento nei casi più complicati, in tutta la Sicilia è ormai possibile effettuare serenamente questa tipologia di interventi, ma è il reparto diretto dall’otorinolaringoiatra Giuseppe Galfano (nella foto) che ha raggiunto i risultati migliori nel trattamento dei tumori laringei.
In che modo vengono trattati oggi i tumori laringei?
«Questa tipologia di neoplasie rappresenta la maggior parte dei tumori che trattiamo qui a Villa Sofia con tutte le tecniche possibili: la chirurgia laser è quella a più basso impatto anche sociale perché il paziente conserva la voce ed ha un’ottima ripresa. Nel 96-97% dei casi si guarisce se il tumore viene diagnosticato in tempo, da qui l’importanza dello screening per i soggetti a rischio come i fumatori o i soggetti che svolgono particolari tipi di mestieri che implicano l’inalazione costante di sostanze irritanti, tipo vernici o polveri sottili, le quali possono provocare una degenerazione dell’epitelio laringeo, quindi sviluppare successivamente una forma tumorale a livello delle corde vocali. Davanti ad un abbassamento della voce o una disfonia anche iniziale è necessario andare dall’otorino o in un centro quale quello di Villa Sofia in cui c’è un ambulatorio oncologico attivo 6 giorni su 7 per potere fare una diagnosi precoce che consenta al paziente di salvare la voce e fare un intervento meno invasivo. È possibile prenotare tramite Cup».
L’approccio totale al paziente in che modo viene snodato?
«Il paziente viene visitato in ambulatorio e poi verrà fissato l’intervento a seconda dell’urgenza che richiede lo stadio della malattia. Ma anche quando si tratta soltanto di una alterazione viene sempre studiato l’epitelio attraverso un endoscopio particolare che abbiamo in reparto, l’NBI (Narrow Band Imaging) che ci permette con la doppia luce di fare una diagnosi e capire se l’epitelio si sta trasformando o si è già trasformato, senza andare inizialmente a pizzicare direttamente la lesione. Successivamente si fanno delle indagini radiologiche come Tac e risonanza magnetica per eventualmente procedere alla biopsia o direttamente all’intervento chirurgico. Questa avviene nella fase iniziale, poi c’è il trattamento dei tumori più avanzati che noi facciamo anche con l’ausilio del robot, per altro a Villa Sofia siamo stati i primi in Italia a effettuare questi interventi di svuotamento dei linfonodi del collo tramite l’ausilio del robot, da cui è scaturito anche uno studio scientifico pubblicato poi sulla rivista di settore “International Archives of Otorhinolaryngology”».
Con la chirurgia il problema si risolve?
«Nei pazienti che hanno la sfortuna di avere dei linfonodi positivi si dovrà poi effettuare il trattamento radioterapico».
I pazienti con cancro alla laringe perdono la voce?
«Alcuni perdono la voce perché è necessario effettuare una laringectomia totale, altri riescono a conservarla nonostante abbiano un tumore avanzato. Quando facciamo l’intervento più distruttivo, viene creata la stomia definitiva in cui impiantiamo una valvola fonatoria che permette al paziente di parlare normalmente, come se avesse le corde vocali. In tutti i casi, noi ricostruiamo direttamente durante l’intervento, offriamo il supporto psicologico in ambulatorio e anche quello delle varie associazioni dei laringectomizzati».