Continua l’ondata di aggressioni ai medici negli ospedali. Talmente tante e frequenti che, ormai rischiano di non far più notizia, di passare in sordina fra la cronaca tutti giorni. A mostrare grande preoccupazione è l’Osservatorio Buona Sanità che in Sicilia raccoglie numerosi professionisti e che fa della divulgazione di esempi di buona sanità la sua mission.
“Medici e operatori sanitari sono spesso vittima di aggressioni nonostante tutto – scrive il portavoce di OBS Carmelo Puglisi – nonostante tutto perché si spendono in primi, insieme al personale dei Pronto Soccorso per fare funzionare la macchina dell’emergenza urgenza. Ciononostante l’utenza spesso identifica nel medico l’elemento del disservizio che spesso e volentieri quasi sempre è dovuto a fattori organizzativi e burocratici, oltreché politici. Ciò che mi preme sottolineare è che il grande pubblico spesso non non ha consapevolezza della grande sforzo che viene erogato giornalmente dalla classe medica per mantenere alti livelli qualitativi, in barba alle ristrettezze. Esiste quindi un errore di percezione dello sforzo erogato ai lavoratori della sanità rispetto ciò che viene percepito dall’utenza giornalmente. Solo a titolo esemplificativo ricordo che l’Italia è stata oggetto di richiamo da parte dell’Unione Europea per le ore lavorative dei medici.”
“Con il nostro progetto osservatorio della buona sanità – conclude Puglisi – siamo cercando di colmare sui social, terreno di scorribande della disinformazione sul campo della medicina, questo gap comunicativo. Il video ha lo scopo di stimolare le coscienze degli italiani, di farli stare per qualche minuto dalla parte del camice bianco. Il Ssn è un gioiello funzionante quindi #nonostantetutto #lasciatelilavorare”
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