PALERMO. Con una nota, l’Anaao-Assomed Sicilia chiede al neo presidente della Regione, Nello Musumeci (nella foto) di impegnarsi a fondo per “rifondare la Sanità siciliana”.
«Il nostro auspicio è che il Governatore declini la sua azione politica in termini innovativi, anche rispetto al recente passato, e pertanto chiediamo maggiore attenzione e una trasparenza degna della professionalità e dell’esperienza maturata finora da Musumeci che nel ruolo di presidente della Commissione regionale antimafia, ha avuto modo di verificare l’“impresentabilità” di alcuni direttori generali tra quelli nominati dalla precedente Giunta di Governo».
Ed è proprio sulla nomina dei direttori generali in loco degli attuali commissari straordinari, che il sindacato chiede «una valutazione trasparente e guidata dall’effettiva valutazione dei curricula».
Ecco le altre richieste programmatiche di Anaao Assomed:
Una rielaborazione della rete ospedaliera decretata il 31 marzo scorso.
«Si rispetti il crono programma dettato dai piani di consolidamento, ma interpretando il D. M. sugli standard ospedalieri nel senso di una razionalizzazione delle strutture di diagnosi e cura che assicuri il pieno ed efficiente rispetto degli obiettivi sanitari dettati dalle normative sull’emergenza/urgenza, le patologie tempo dipendenti, i punti nascita. Scelte guidate dalle reali necessità epidemiologiche e dalle difficoltà delle reti di comunicazioni e non da spinte campanilistiche e lobbistiche (da qualunque parte provengano)».
La revisione completa del sistema d’integrazione Ospedale-Territorio
«Si tratta di una “Conditio sine qua non” fondamentale per ridurre la pressione sui punti nodali della rete ospedaliera dell’emergenza (Pronto soccorso, Rianimazione, Medicina d’Urgenza): razionalizzazione del Servizio 118, rideterminazione razionale dei PTE tutti passi fondamentali per rasserenare territori e ambiti provinciali obiettivamente carenti».
«Una Regione che, secondo i dati Agenas relativi alla Griglia LEA nel 2015 pongono al di sotto dei limiti minimi di punteggio, con forti deficit di erogazione di standard accettabili nella prevenzione oncologica, nell’assistenza psichiatrica, nella cura del fine-vita, nell’assistenza riabilitativa post acuzie, deve ripensare in maniera incisiva e profonda l’organizzazione distrettuale delle aziende sanitarie provinciali».
Interventi sul personale di Asp ed ospedali
«La stabilizzazione delle migliaia di precari è stata purtroppo dettata in larga misura dai tempi della campagna elettorale. Dal 2011 l’assenza di un’oculata politica concorsuale, concordata con Roma, ha determinato il precariato selvaggio e dall’altro, l’alto l’impoverimento degli organici con profonde ricadute negative sulla funzionalità delle strutture sanitarie».
«Non si può più consentire che nuove generazioni di professionisti lascino la Sicilia per fare la fortuna di altri sistemi sanitari e nel contempo, una popolazione di dirigenti e personale sanitario fiaccata da lunghe carriere e da vuoti di organico, resti a lottare in modo impari nella trincea difficile della battaglia per assicurare ai cittadini siciliani una sanità pubblica efficiente ed efficace».