PALERMO. Nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo d’Orleans l’assessore alla salute Ruggero Razza ha annunciato che da sabato prossimo la Sicilia tornerà in zona bianca (CLICCA QUI per il video). Cambiano anche le modalità di comunicazione dei bollettini covid. «Da oggi- ha detto Razza- il bollettino è composto da due componenti. Una prima componente di tipo epidemiologico ed una seconda componente per i dati sui vaccini».
«Il bollettino sarà pubblicato ogni giovedì in modo da fornire lo stato dell’arte della regione- ha precisato il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Salvatore Scondotto– I dati raccolti faranno riferimento alla settimana precedente (da lunedì a domenica)».
L’assessore alla salute è apparso soddisfatto in merito agli ultimi dati regionali: «Il trend mostra un decremento del 18 per cento dei casi. Una riduzione sostanziosa che riguarda tutte le fasce d’età- ha detto Razza- Si abbassa anche l’incidenza della mortalità. Abbiamo intrapreso un trend in discesa che ci avvicina ai parametri nazionali». Il provvedimento che istituirà la zona bianca in Sicilia, annunciato da Razza, dovrebbe essere emanato già domani.
Alla conferenza, introdotta dal direttore generale del Dasoe, Francesco Bevere, l’assessore Razza ha aggiunto: «Non è un caso che diminuiscano le ospedalizzazioni in maggior numero nelle città come Palermo in cui la maggior parte dei cittadini hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, siamo all’82% di persone immunizzate, questo dato ci lascia sperare che riusciremo a raggiungere la soglia del 90% entro fine ottobre. Bisogna anche sottolineare i dati sulla mortalità, i quali vedono la Sicilia al di sotto della media nazionale del 2,8%, quella regionale è inferiore a 2,3%. Probabilmente poteva essere ancora inferiore perché una certa difficile propensione alla vaccinazione in una fase specifica ha portato ad una maggiore letalità».
In merito alle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali non Covid arretrate Razza ha anche dichiarato che «è necessario fare pressione sullo Stato e sul Ministero dell’Economia perché bisogna investire di più. La massa economica disponibile in questo momento per il recupero delle prestazioni non rese del passato è largamente insufficiente. Se ci fosse la possibilità di avere un intervento economico straordinario probabilmente riusciremmo a fare velocemente coinvolgendo tutti, tanto nel settore pubblico quanto nel settore privato accreditato, che può dare una mano d’aiuto a recuperare le liste d’attesa».