PALERMO. La violenza in tutte le sue possibili declinazioni e molteplici sfaccettature al centro della due giorni organizzata dalla SIP (Società Italiana di Psichiatria) presso l’Aula Ascoli del Policlinico Universitario di Palermo. Responsabili scientifici: Daniele La Barbera e Francesco Chimenz.
La violenza nell’ambito della patologia psichiatrica grave, ma anche quella di cui il paziente psichiatrico è vittima in quanto soggetto fragile e tuttora destinatario di molti pregiudizi, accanto all’analisi dei comportamenti sociali in cui la violenza è la matrice comune, sebbene poi la stessa si coniughi con modalità e esiti diversi a seconda della realtà su cui insiste, impegnano la comunità scientifica a trovare soluzioni di prevenzione oltre che di contrasto in grado di rispondere alle derive contemporanee.
«Il ruolo della psichiatria rappresenta una risorsa importante- spiega Francesco Chimenz, presidente della sezione regionale della SIP – al fine di disinnescare dinamiche altamente patogene e se, dal punto di vista clinico, farmacologico e psicoterapeutico abbiamo fatto grandi progressi, rimane sovente la difficoltà di rinvenire strategie di comunicazione idonee a intervenire nei processi di prevenzione a fronte della multideterminazione eziologica e dell’imprevedibilità di molte condotte aggressive e violente».
Aspetto su cui si sofferma anche Daniele La Barbera, ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Palermo e presidente della “Società Italiana di Psicotecnologie e Clinica dei Nuovi Media”, ribadendo come «sia molto complesso l’approccio terapeutico a fronte del fatto che il rapporto tra psicopatologia e violenza non è lineare ed è estremamente variabile dal punto di vista contestuale e situazionale».
Uno spaccato reale, complesso e drammatico fatto di mille sfaccettature diverse, dunque, quello su cui i medici psichiatri, ma anche la società civile, oggi sono chiamati a interrogarsi, come ricorda Fabrizio De Nicola, commissario straordinario del Policlinico, in riferimento ai più variegati contesti «dalla violenza alle donne, ai minori, ai disabili, agli anziani o, ancora, in riferimento alle derive connesse al fondamentalismo religioso, al terrorismo, all’intolleranza verso l’immigrato, o alla triste distorsione del progresso tecnologico, spesso, deviato a servizio dei fenomeni di cyberstalking o di cyberbullismo».
Nella foto: Daniele La Barbera, Fabrizio De Nicola e Francesco Chimenz