Dal palazzo

L'appello del sindacato

La Uil Pensionati Sicilia: «Urge un nuovo modello organizzativo per l’assistenza agli anziani»

Il segretario regionale Antonino Toscano sottolinea la necessità di riformare le RSA e le case famiglia. Auspicati pure la riduzione del ricorso all'ospedalizzazione e l'attivazione di una rete di medicina di prossimità su tutto il territorio.

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«La Sicilia necessita di una riforma sanitaria che preveda, in primis, la riduzione del ricorso all’ospedalizzazione e l’attivazione di una rete di medicina di prossimità su tutto il territorio»: lo afferma Antonino Toscano (nella foto), segretario generale della Uil Pensionati Sicilia.

Una richiesta espressa nel corso dei lavori del consiglio regionale della UILP UIL Sicilia, ai quali sono intervenuti, in videoconferenza, il segretario generale della Uil Pensionati nazionale Carmelo Barbagallo, Luisella Lionti e Claudio Barone, rispettivamente segretario organizzativo e segretario generale della Uil Sicilia.

Al centro del dibattito, sanità e politiche sociali, con particolare attenzione rivolta alla necessità di riformare le RSA. «Occorre – ha spiegato Antonino Toscano – disegnare un nuovo modello organizzativo per l’assistenza degli anziani nelle residenze sanitarie assistite e nelle case famiglia: un’urgenza emersa con forza proprio durante la crisi sanitaria ancora in atto».

«Il Covid 19 – aggiunge il segretario generale – ha messo in luce la fragilità dell’intero sistema, soprattutto sotto il profilo sociale e sanitario: un aspetto tutt’altro che secondario, se si tiene conto dell’incremento, non solo in Sicilia, del numero di ultraottantenni non autosufficienti».

A monte, secondo l’esponente sindacale, manca un’analisi dei fabbisogni dei singoli territori, dove le strutture che ospitano la terza età hanno progressivamente assunto un ruolo nevralgico in considerazione della presenza sempre più consistente degli anziani nella società.

«La riorganizzazione delle RSA e delle case famiglia deve essere strutturale – avverte Toscano – e prendere in esame anche i criteri di accreditamento e i controlli consequenziali da parte delle autorità preposte, oltre alla qualità delle cure e dei servizi erogati». Controlli che, come sottolinea il segretario, non possono escludere la valutazione e il coinvolgimento degli stessi sindacati.

Sul tema della medicina territoriale, l’orientamento della Uil Pensionati Sicilia è molto chiaro. «L’ospedalizzazione – indica il segretario – deve riguardare solo le patologie acute e semi acute, oltre alla riabilitazione: per le malattie croniche, occorre un sistema curativo e assistenziale fondato sulla domiciliarità».

Non meno importante, sul versante delle politiche sociali, il tema della funzionalità dei distretti socio-sanitari che non spendono le risorse disponibili.
«Risorse che, comunque – aggiunge – vanno incrementate: occorre maturare una visione d’insieme che parta dal monitoraggio dei bisogni dei vari territori, ai quali bisogna fornire risposte adeguate».

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