ASP e Ospedali

L'appello

La Uil-Fpl scrive a Razza: «Basta ritardi, si approvi la dotazione organica del Papardo»

Pippo Calapai e Livio Andronico sottolineano: «Questo non decidere da parte della giunta regionale ci lascia fortemente perplessi e penalizza i cittadini utenti e l'azienda».

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MESSINA. «Non riusciamo a comprendere quali sono gli ostacoli che l’assessorato alla Salute riscontra in merito all’approvazione della dotazione organica dell’Azienda ospedaliera Papardo di Messina». Lo scrivono Pippo Calapai (in primo piano nella foto) segretario generale della Uil-Fpl, e Livio Andronico, segretario aziendale al Papardo, in una missiva all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, aggiungendo: «Siamo certi, che lei in quanto componente dell’Organo esecutivo dell’Assessorato Regionale alla Salute, è a conoscenza dei risultati relativi alla funzione di produzione della struttura ospedaliera in questione in quanto, in diverse aree specialistiche, ha ottenuto notevoli risultati con un netto incremento della performance operativa».

Dal sindacato sottolineano: «Il Papardo, per la città di Messina, per l’intera Provincia, nonché per l’Area Metropolitana dello Stretto ha assunto un ruolo di fondamentale importanza continuando ad offrire prestazioni e servizi di alta specialità. Questo non decidere, da parte della Giunta Regionale, ci lascia fortemente perplessi e altro non fa che penalizzare i cittadini utenti e l’azienda stessa in quanto tale stop rappresenta nell’ambito del concetto della programmazione un arresto al Piano triennale del fabbisogno del personale, rallentando di fatto l’attività aziendale e lo sviluppo delle esigenze dell’amministrazione».

Infine, la nota conclude: «Pertanto, al fine di tutelare la Salute degli utenti che si rivolgono al presidio ospedaliero Papardo e consentire lo sviluppo dello strumento programmatorio che precede l’attività assunzionale dell’azienda ospedaliera, la scrivente organizzazione sindacale comunica che in caso di ulteriori ritardi si farà promotrice di tutte le attività sindacali che possano essere necessarie a sbloccare questo stato di stallo che perdura da troppo tempo».

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