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Dal palazzo

La direttiva di Razza

La stretta anti-corruzione nella Sanità siciliana: ecco le reazioni di sindacati e addetti ai lavori

I primi commenti alla direttiva di Ruggero Razza.

Tempo di lettura: 3 minuti

La nuova direttiva firmata dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per prevenire e contrastare la corruzione nella Sanità siciliana (leggi qui) sta facendo tanto discutere il mondo degli addetti ai lavori.

Ecco le prime reazioni.

Giuseppe Riccardo Spampinato (nella foto), segretario regionale del Cimo, plaude all’iniziativa dell’Assessore alla Sanità “come atto di risposta all’ultimo scandalo che ha segnato la Sanità pubblica, ma la direttiva potrebbe non essere risolutiva per arginare e debellare la piaga della corruzione nel mondo della sanità riguardante soprattutto i grandi appalti e invece potrebbe essere ancor più penalizzante per gli operatori sanitari, che sarebbero ulteriormente gravati da moduli burocratici aggiuntivi che verrebbero conservati nei magazzini degli atti dimenticati”.

Interviene pure Carmelo Puglisi, presidente dell’Osservatorio Buona Sanità: “Iniziativa lodevole e tempestiva, sicuramente spia di una sensibilità “proattiva” da parte dell’Assessore, ed evidentemente in reazione a quanto di recente è stato evidenziato da parte delle inchieste che hanno sollevato scandali nella Sanità Siciliana”.

sanità siciliana

Carmelo Puglisi

Poi aggiunge:  “Ricordiamo che le prime vittime della corruttela sono spesso, insieme ai pazienti ed alla cittadinanza, gli onesti operatori sanitari che subiscono in questi casi un danno doppio , legato in primis alle ingerenze illegali– con evidenti ripercussioni anche pratiche sulla condotta clinica quando vi è il crimine-  e  secondariamente sulla “reputazione”  della categoria e della struttura di appartenenza”.
Infine, Puglisi sottolinea: “Esprimo a nome di OBS un riconoscimento all’assessore Razza  per la caparbietà dimostrata a difesa del sistema sanitario, ed approfitto per fare cenno anche a quanto potrebbe essere ancora fatto per vigilare sui vari organismi di tutela del SSN previsti dalla Legge e sulla loro gestione, spesso fin qui degnati di scarsa attenzione  dalle Aziende e dai governi precedenti”.
FNOMCeO
“Il provvedimento dell’assessore Razza va nella direzione della trasparenza ed è grande passo in avanti – afferma il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Toti Amato -scandali che negli anni sono venuti alla luce ci hanno sempre detto che il sistema sanitario non era molto efficiente, soprattutto nei rapporti tra le Aziende ospedaliere e i ‘portatori di interessi’. Aspettavamo da tempo regole più stringenti perché la sanità rimane uno dei più grandi serbatoi di risorse pubbliche, dove è stato da sempre radicato un sistema corruttivo imponente, in Sicilia come al Nord”.
“Ad esempio, la pratica illecita del comparaggio di accettare denaro o ricevere regali, in varie forme, in cambio di prescrizioni pilotate è un reato previsto dal Codice deontologico dei medici, ma anche dal Codice del farmaco. Eppure alcune case farmaceutiche negli anni, nonostante gli scandali, hanno continuato su questa strada, architettando diversi sistemi illegali che medici corrotti hanno accettato”.
“Questa direttiva prevede la produzione di una serie di documenti che certamente rendono più difficile la corruzione, ma è necessario però che siano letti nel modo corretto da chi è deputato al controllo e che non diventino al contrario una penalizzazione immotivata”.

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