L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso disponibile il documento “Valutazione del rischio e gestione dell’esposizione degli operatori sanitari nel contesto del COVID-19” di cui alleghiamo una versione appositamente tradotta in italiano per i lettori di Insanitas.
È un documento in costante aggiornamento, sia per le conoscenze scientifiche che sopravvengono giornalmente, sia per le complesse criticità procedurali che emergono a livello mondiale durante l’emergenza in corso.
Il dottore Fabio Trombetta, esperto di sicurezza del lavoro in ambito sanitario e Presidente della Scuola di formazione “Silvia Mascolino”, sottolinea: «L’adozione del documento redatto dall’OMS da parte delle strutture sanitarie che ospitano pazienti COVID-19, benché possa costituire un appesantimento degli adempimenti in un momento già di grave tensione e stress, è un importante strumento di prevenzione a favore degli operatori sanitari, presenti e futuri, che sono in questo momento la categoria più esposta e da tutelare».
Trombetta aggiunge: «Esso consentirà anche di avviare quel “Registro degli esposti” che ci consentirà di comprendere meglio quali siano le criticità del sistema prevenzionistico e ridurre, ci auguriamo, il rischio lavorativo».
La Regione Siciliana si è ufficialmente adeguata alle direttiva emanata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con una circolare emanata eri (30 marzo 2020) dall’Assessorato della Salute ed inviata a tutti i direttori generali di Asp e Ospedali Siciliani, contenente “indicazioni per il corretto utilizzo dei DPI nell’assistenza dei soggetti positivi al Covid-19 all’interno di aree amministrative, di degenza, ambulatoriali ospedalieri e del territorio, ambulanze o mezzi di trasporto”.
Il documento contiene indicazioni dettagliate per i soggetti maggiormente a rischio che, si legge nella nota “sono coloro che sono stati a contatto stretto con pazienti Covid-19 positivi, in primis gli operatori sanitari impegnati nell’assistenza diretta e il personale di laboratorio addetto alla manipolazione dei campioni biologici di un caso Covid-19. Risulta pertanto fondamentale – continua la nota – che tutti gli operatori siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione al virus”.